Svolta nella ricerca dei ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone, in provincia di Udine, in Friuli Venezia Giulia. I vigili del fuoco hanno individuato nelle acque del fiume i corpi senza vita di due ragazze. A individuarli sono state le squadre dei vigili del fuoco e della Protezione civile impegnate per il terzo giorno di seguito nelle attività di ricerca.
Si tratta di Patrizia e Bianca, travolte l’altro ieri dalla piena del fiume con l’amico Cristian. I due corpi erano a circa 700 e 1000 metri dal punto dell’ultimo avvistamento, lungo le sponde del Natisone, uno a 700 metri dal greto e l’altro poco più lontano, a circa un chilometro. Non lontano dal ponte Romano, da dove erano stati avvistati l’ultima volta e da dove i vigili del fuoco avevano vanamente calato delle funi perché i ragazzi, trascinati dalla corrente del Natisone in piena, potessero afferrarsi
Come affermato da alcuni esperti, è presumibile che la morte delle due ragazze sia avvenuta pochi istanti dopo il loro passaggio sotto il ponte, quando di fatto sono scomparse alla vista. Trascinati dalla forza impetuosa delle acque, i corpi, forse già senza vita anche per la temperatura molto bassa dell’ acqua, sono finiti in un anfratto o impigliati nella vegetazione. Oggi, con il livello delle acque molto più basso, quasi tornato alla normalità, sono affiorati i corpi. I familiari delle vittime sono stati immediatamente avvertiti.
Chi sono i tre ragazzi travolti dal fiume Natisone
Patrizia Cormos, nata a Colleferro (Roma) e residente a Campoformido (Udine), era una studentessa al secondo anno dell’Accademia di Belle Arti Tiepolo di Udine. Il giorno dell’incidente aveva sostenuto un esame di modellazione 3D, secondo quanto hanno riferito i parenti della 20enne. Dopo l’esame, Cormos aveva accettato l’invito dell’amica, Bianca Doros, di fare un giro in auto e una passeggiata lungo il Natisone insieme a lei e al suo fidanzato. Doros, originaria della Romania, si trovava in Italia da pochi giorni per fare visita alla famiglia. Insieme a lei c’era Cristian Casian Molnar che, residente in Romania, era anche lui giunto in Italia da alcuni giorni, dopo un soggiorno in Austria a casa del fratello. Ora le ricerche si concentrano sul suo ritrovamento.