Una Fondazione che non solo renda omaggio a Giulia Cecchettin, ma che sia anche un “impegno”, “un richiamo collettivo che ci invita a guardare oltre noi stessi” e un aiuto concreto per chi “vive nella paura”. Un modo per “dare forma concreta a un sogno, un sogno che ha un valore immenso perché è nato da una tragedia immane“. Sono le parole pronunciate questa mattina con grande commozione da Gino Cecchettin, che esattamente un anno fa perdeva la figlia uccisa per mano dell’ex fidanzato.
E oggi con un coraggio ‘armato’ di speranza e di amore per la figlia “il solo rimedio possibile al dolore”, non lasciandosi travolgere “dall’odio che – dice – mi avrebbe annichilito come persona”, papà Gino si ritrova a parlare di “uno scopo che ha trovato radici nel ricordo di Giulia e che prende forma nella Fondazione”. “Se siamo qui oggi – spiega Gino Cecchettin, molto commosso ma sempre composto e misurato – voglio credere che sia perché ognuno di noi desidera cambiare qualcosa. Perché non possiamo piu’ tollerare che il silenzio sia l’unica risposta a chi ha bisogno di aiuto. Ognuno di noi ha la capacità di mettere amore o odio nel mondo, positività o negatività. La differenza tra una società che cresce e una che si disintegra dipende spesso dalle piccole eppure grandissime scelte quotidiane. La Fondazione Giulia Cecchettin è qui per questo. Per dare voce e sostegno a chi non può più urlare, a chi vive nella paura”.
Cosa farà la Fondazione Giulia Cecchettin?
Lo sviluppo di programmi educativi e di sensibilizzazione sulla violenza di genere per scuole e famiglie; percorsi formativi per il mondo del lavoro, volti a promuovere pratiche di diversity management e a contrastare le molestie; l’istituzione di borse di studio per studentesse in corsi Stem e premi di merito per progetti di ricerca e creativi in ricordo di Giulia; attività di studio e ricerca per comprendere le cause e le conseguenze della violenza di genere e sviluppare interventi efficaci; la collaborazione con il mondo dell’informazione per migliorare la narrazione della violenza di genere e ridurre il fenomeno della vittimizzazione secondari.
Le attività avranno inizio già con l’avvio del 2025 e la sfida principale adesso riguarda il reperimento delle risorse per rendere concreti questi propositi. La prima fonte di risorse è costituita dai proventi netti di Gino Cecchettin derivanti dai diritti d’autore del libro ‘Cara Giulia’, libro che al momento ha superato le 100mila copie, in 10 edizioni e che, secondo i dati comunicati a ottobre dall’Aie (Associazione Italia Editori), risulta essere tra i 10 titoli più venduti in Italia nel 2024. Gino Cecchettin sta presentando il volume in ogni regione d’Italia, in particolare negli istituti scolastici.
Ulteriori risorse verranno da chi si vorrà associare e anche dalle donazioni che è possibile effettuare su dona.fondazionegiulia.org/a-giulia.
Della Fondazione fa parte anche l’ex nuotatrice Federica Pellegrini che oggi sottolinea il ruolo importante dell’associazione che “potrà rappresentare un faro di speranza e cambiamento per la nostra società”. E in questa nuova veste da consigliera, sottolinea come nel nostro paese sia necessario “un grandissimo cambio di passo”. “Sono consapevole che la parità di genere sia un percorso complesso – prosegue la sportiva – ma non possiamo permetterci di mollare, lo dico da madre da pochissimo di una bambina di 10 mesi. Mi impegno come cittadina consapevole che il cambiamento parte da ciascuno di noi. È tempo di agire, unite e uniti, per costruire un futuro in cui ogni donna possa sentirsi sicura, libera e rispettata. Per Giulia e per tutte noi”.