Danneggiata la statua di Giulo Cesare nelle Fiandre

Proteste, statua di Cesare

Non si ferma la furia iconoclasta delle manifestazioni antirazziste in giro per il mondo. Dopo Marx, Montanelli, Colombo, Ghandi e molti altri tocca ora a Giulio Cesare.

Proteste o vandalismo?

Una statua di Giulio Cesare è stata danneggiata in Belgio sull’onda delle manifestazioni Black Lives Matters che hanno portato alla distruzione, rimozione o imbrattamento di diverse effigi del re Lepoldo II in tutto il paese. L’attacco contro la statua di Giulio Cesare è avvenuto a Zottegem, nelle Fiandre orientali, nella notte tra sabato e domenica, secondo quanto riportano alcuni media locali.

E’ stata strappata una lancia ed è stato cancellato il nome dell’imperatore romano.

La svolta di furia iconoclasta è sorta dalle famose manifestazioni antirazzismo del #blacklivesmatter. Come in ogni protesta nelle file dei manifestanti pacifici si sono inseriti gruppi di ribelli violenti. Ormai la protesta e la lotta giuste e condivisibili da tutti che si stavano portando avanti hanno perso il loro vero significato. Si sono infatti trasformate in un vero e proprio attentato alla storia.

La storia va avanti e le pagine scorrono. Pensare di cancellare solo quelle che non riteniamo giuste o che consideriamo più vergognose è pericoloso e rischia di catapultarci in un mondo Orwelliano dove a discrezione del pensiero politico o dell’inclinazione personale si possa riscrivere o cancellare la storia.

La storia va studiata, va revisionata, va capita ed amata, ma non va mai cancellata. Distruggere statue di personaggi controversi o meno non cancellerebbe le loro azioni, sarebbe invece una dimostrazione di non essere capaci di affrontare questo flusso, ne di farne tesoro e utilizzarlo al meglio per non ripetersi. Dimostrerebbe una fragilità, una paura verso questo passato, che possa tornare o influenzare le menti meno brillanti

Tutti i personaggi storici hanno lati oscuri, che ci piaccia o meno. La storia è dinamica, plastica, cambia sempre ed è per questo che le azioni vanno capite, analizzate e se è necessario condannate, ma non dimenticate.

La storia

Criticare la figura di Cesare per i genocidi compiuti o per l’assetto colonialista e imperialista di Roma è una dimostrazione di non conoscere o capire la storia. Seguendo questa linea saremmo costretti a cancellare qualsiasi evento, momento o personaggio che sopravvive nell’inchiostro dei nostri libri o nelle pellicole dei film.

Dovremmo smettere di leggere Cicerone, Pasolini, Montanelli, D’annunzio e tanti altri come loro che rimangono incastonati nelle pagine per averci lasciato qualcosa. Dovremmo cancellare i nostri ricordi e il nostro passato rischiando di non capire più come siamo arrivati a questo punto, rischiando di non distinguere più il giusto e sbagliato e ripetere nuovamente gli stessi errori.

Libri,statue,rovine,musica,film,biblioteche e musei. Queste sono le uniche cose che sopravvivono all’uomo. Le generazioni passano, gli uomini muoiono e queste costanti rimangono, modificandosi, ma mostrando a tutti ciò che eravamo e ciò che dovremmo essere.

Cosa siamo noi in confronto all’eternità e l’infinità della storia, chi siamo noi per decidere cosa va cancellato e cosa va esaltato. Una cosa è certa, oltre alle costanti che abbiamo prima citato è anche la stupidità e la faziosità dell’uomo che sopravvivono nel tempo.

Statua Cesare, Fiandre
Fonte: google.it
Statua Cesare, Fiandre
Fonte: google.it

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