E’ durato 75 minuti il discorso del nuovo Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di fronte al Parlamento, poco prima di ricevere, ieri, la fiducia da parte del Senato. Oggi lo stesso si recherà presso la Camera dei Deputati per ottenere anche da questa la fiducia.
Il nuovo Capo del Governo, Giuseppe Conte, ha tenuto, ieri, un ampio discorso programmatico che riflette quei punti del contratto concluso tra Lega e Movimento 5 Stelle e del quale si era tanto parlato negli ultimi giorni, non pronunciandosi invece su altri.
Nelle 24 pagine dove è stato racchiuso il discorso si spazia dal mondo del lavoro all’economia, dalla politica estera all’immigrazione, chiarendo alcuni punti che da molti erano stati travisati.
Il programma:
- IMMIGRAZIONE: L’Italia non diventerà un governo razzista ma adotterà un comportamento più serio nei confronti del problema. Verrà investita anche l’Europa, chiedendo il superamento del Regolamento di Dublino, che non può rimanere a guardare dall’esterno un problema che non è solo italiano. Verranno rafforzati i controlli per l’identificazione e le conseguenti procedure di rimpatrio per chi non ha diritto di rimanere in Italia. “Cambia che metteremo fine al business dell’immigrazione, cresciuto a dismisura sotto il mantello di una finta solidarietà” – ha detto Giuseppe Conte.
- POLITICA ESTERA: Il nuovo Governo sosterrà l’Unione Europea chiedendo ciò che spetta all’Italia, nessun passo indietro. “L’Europa è la nostra casa – ha sottolineato Conte -. Quale Paese fondatore abbiamo il pieno titolo di rivendicare un’Europa più forte e anche più equa, nella quale l’Unione economica e monetaria sia orientata a tutelare i bisogni dei cittadini, per bilanciare più efficacemente i principi di responsabilità e di solidarietà“.
Nessun passo indietro nemmeno per quanto riguarda l’Alleanza Atlantica: gli Stati Uniti rimarranno uno dei primi alleati del nostro paese, seppure si adotterà un atteggiamento più morbido con la Russia. “Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa“. - LAVORO: Nel programma del nuovo governo, come annunciato, spicca il reddito di cittadinanza, così come il taglio delle pensioni d’oro e un programma di reinserimento per i disoccupati.
“È ora di dire che i cittadini italiani hanno diritto a un salario minimo orario, affinché nessuno venga più sfruttato, che hanno diritto a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro qualora si ritrovino disoccupati, che hanno diritto a una pensione dignitosa, che hanno diritto a pagare in maniera semplice tasse eque.
Vogliamo costruire un nuovo patto sociale trasparente ed equo, fondato sulla solidarietà ma anche sull’impegno, consapevoli che solo con la partecipazione di tutti allo sviluppo del Paese potremo garantire un futuro di prosperità anche ai nostri figli“. - METODO: il nuovo governo adotterà un cambiamento “di metodo e di contenuti. Cambia ad esempio il fatto che la prima preoccupazione del Governo saranno i diritti sociali, che nel corso degli ultimi anni sono stati progressivamente smantellati con i risultati che conosciamo: milioni di poveri, milioni di disoccupati, milioni di sofferenti“.
- GIUSTIZIA: Su un tema assai caro all’Italia, dove il sistema della giustizia è sempre più lento e meno efficace, Giuseppe Conte, lui stesso giurista, ha anticipato di volere riformare la materia del conflitto di interessi, così come la prescrizione, che “deve essere restituita alla sua funzione originaria, non più ridotta a mero espediente per sottrarsi al giusto processo“. Inoltre, verranno inasprite le pene e rafforzato l’impianto carcerario.
- SANITA’: “Vogliamo che le nomine apicali delle strutture manageriali nel mondo della sanità avvenga in base a criteri esclusivamente meritocratici, rigorosamente al riparo da indebite influenze politiche” – ha spiegato Giuseppe Conte, che ha continuato affermando che obiettivo del nuovo governo sarà garantire un’effettiva tutela della salute, a partire da minori costi e maggiore velocità delle liste di attesa.
A sostegno del nuovo Governo ben 171 voti al Senato, contro 117 no e 25 astenuti.
Se il discorso del premier Giuseppe Conte ha ricevuto il placet di molti, tra cui quello di Matteo Salvini, dura è stata la reazione dell’opposizione.
Pd e Forza Italia staranno all’opposizione
L’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha preso la parola in aula assumendo un atteggiamento di chiara avversione al nuovo Governo, pur senza volere rinunciare al ruolo di protagonista, uscente.
“Lei è un premier non eletto – ha detto Matteo Renzi nei confronti di Conte – potrei dire un collega. Ma nessuno le nega la legittimità perchè non ce n’è motivo.
Il presidente del Consiglio dei ministri non avrà la nostra fiducia, ma avrà sempre il nostro rispetto. Il rispetto dei ruoli di governo e opposizione. Le garantiamo che la nostra opposizione non occuperà mai i banchi del governo in tono provocatorio“.
Renzi ha poi motivato la decisione di non accordare alcuna fiducia al nuovo governo, rimanendo invece all’opposizione. “Il punto fondamentale che motiva il no alla fiducia: voi dite che è iniziata la Terza Repubblica, gli 89 giorni di teatrino a cui abbiamo assistito ci fanno sembrare che continui la prima. I ‘due forni’ è una espressione che non sentivamo dagli anni Novanta. Non so se è il governo del cambiamento. Intanto è cambiato il vocabolario: quello che nella XVII Legislatura si chiamava inciucio oggi si chiama contratto; quello che nella XVII Legislatura si chiamava partitocrazia oggi si chiama democrazia parlamentare, quello che nella XVII Legislatura si chiamava condono oggi si chiama pace fiscale, quello che nella XVII Legislatura si chiamava un uomo che tradisce il proprio mandato oggi si chiama cittadino che aiuta il governo a superare la fase di crisi. Non so se cambierete il Paese. Intanto avete cambiato vocabolario“.
Rimarrà all’opposizione anche il centrodestra di Silvio Berlusconi, rimasto fuori dall’intesa sull’esecutivo. Licia Ronzulli, assistente di Silvio Berlusconi e molto vicina anche a Matteo Salvini, ha confermato che Forza Italia rimarrà all’opposizione del governo Conte, in quanto fondato su una “maggioranza non eletta” e guidato da “un altro premier non eletto dagli italiani“.
Le reazioni dall’estero
Sul fronte internazionale si attendono le prime vere reazioni, forse già a partire dal G7 che si terrà la prossima settimana in Canada e al quale parteciperà anche Giuseppe Conte.
Gli Stati Uniti, invece, cercano subito l’appoggio del nuovo governo, soprattutto dopo le dichiarazioni che riguardano la Russia. “Abbiamo visto le dichiarazioni del primo ministro Conte e diamo il benvenuto alla sua riaffermazione della forte relazione fra Usa e Italia – ha commentato all’ANSA un portavoce del dipartimento di Stato americano -. L’Italia è uno dei nostri più stretti alleati e non vediamo l’ora di continuare a lavorare e consultarci con il nuovo governo“.
Manca ora solo la fiducia alla Camera dei Deputati e il nuovo Governo potrà finalmente iniziare a lavorare per dimostrare se sarà veramente in grado di attuare il suo programma e non disattendere, invece, la ben più importante fiducia del popolo.
Di Lorenzo Maria Lucarelli