Ricorre oggi l’anniversario della nascita del musicista e compositore italiano Giuseppe Verdi.

Giuseppe Fortunino Francesco Verdi è riconosciuto come uno dei migliori compositori italiani ed internazionali e, mentre le frequenze radiofoniche propongono per oggi un palinsesto atto ad inneggiarlo, noi di Metropolitan Magazine Italia non potevamo esimerci dal rendergli omaggio.

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Come la storia ci insegna esser accaduto a gran parte dei geni che hanno rivoluzionato il mondo con la propria materia di studio, anche Giuseppe Verdi ebbe difficoltà ad essere accettato e riconosciuto dalle istituzioni scolastiche dell’epoca. Nel 1832 nonostante fosse già un promettente musicista e compositore, non venne ammesso al conservatorio di Milano in seguito all’esame sostenuto.

«il Sig.r Angeleri Maestro di Pianoforte trovò, che il sud.o Verdi, avrebbe bisogno di cambiare posizione della mano, locché disse, attesa l’età di 18 anni si renderebbe difficile; ed in quanto alle composizioni che presentò come sue, sono perfettamente d’accordo col sig.r Piantanida Maestro di contrappunto, e Vice-Censore, che applicandosi esso con attenzione e pazienza alla cognizione delle regole del contrappunto, potrà dirigere la propria fantasía che mostra di avere, e quindi riuscire plausibilmente nella composizione.»

(Gianpiero Tintori, Invito all’ascolto di Giuseppe Verdi Milano, Mursia, 1983)

Nonostante questo irriconoscente episodio, Verdi ebbe modo durante la sua lunghissima e prolifica carriera, di ribaltare l’opinione critico-tecnica e popolare dell’Italia sulle sue doti musicali e compositive.

Le composizioni di Giuseppe Verdi, che sono sicuramente di maggior volume nell’ambito operistico, sono con gli anni diventate bandiera e rappresentazione musicale dell’Italia. Un’Italia che Verdi ha osservato, amato, difeso e trascritto in numerosissimi spartiti lasciatici in eredità affinché cullassero le orecchie di una patria che gli stava infinitamente a cuore.

Nonostante la forte censura dell’epoca, Verdi e i suoi collaboratori riuscirono abilmente e con qualche piccolo compromesso a rendere possibile la messa in scena di opere come Il Rigoletto, opera tratta dal dramma storico Le Roy S’amuse di Victor Hugo. Lo stesso Hugo rimase folgorato dal fascino de Il Rigoletto, in particolare dal famoso quartetto Bella figlia dell’amore: nonostante non fosse amante dell’opera, riconobbe la grandezza di ciò che vide e sentì, unicamente possibile nell’opera.

(fonte: web)

Riccardo Muti, uno dei più grandi direttori d’orchestra attuali, nonché un intenso ed affezionato studioso di Giuseppe Verdi, nota come le scelte stilistiche del compositore, abbiano condito di “Italia” ogni sua opera: la selezione degli archi, le incontabili terzine alternate ai tempi ternari, l’esplosione dei timpani come solo Verdi riusciva a far arrivare dritte ai cuori del pubblico in ascolto. 

Il Nabuccoprima della lista delle numerose opere di Verdi, racchiude nella sua storia un po’ quella che è stata la storia del compositore. L’opera ebbe infatti una lunga partenza in sordina, che esplose solo dopo vari anni dalla sua composizione. Il Nabucco ebbe il suo riconoscimento quando ormai il suo genitore aveva lustrato la sua carriera di altre grandi composizioni, ma nonostante questo divenne largamente popolare, grazie alla sua famosa aria Va Pensiero. 

Il 27 gennaio 1901, la folla attraversava Milano portando per le strade le note di Va Pensiero, in onore del compositore italiano che quel giorno ci lasciava eredi delle sue note e della sua passione per la musica e per la patria. 

Nel 2011 il Maestro Riccardo Muti evocava l’anima dell’aria in una commovente e coinvolgente messa in scena a Roma, di cui invito la visione nel video a seguire.

(fonte: web)

 

Eleonora Giulia Meloni