Alexej M. Bukalov, Natalia Tsarkova e Alessandra Carbone. Sono questi, secondo il dott. Oleg Ossipov, gli apostoli di Pushkin, ovvero coloro i quali sono riusciti a consolidare lo stretto legame culturale che lega due nazioni pregne di sapere, di scienza e di erudizione: il Bel Paese e la Madre Russia.
Il premio internazionale Pushkin, tenutosi ieri nella suggestiva sala della protomoteca (Campidoglio), è stato l’atto finale di quel processo che, ogni due anni, premia gli artisti distintisi per “promiscuità intellettuale e artistica” tra i due Paesi.
L’evento, al netto dei convenevoli e delle presentazioni, ha offerto alla platea una serie di intermezzi di altissimo livello che non si esaurivano al solo ambito della letteratura.
Tocca all’attore Vincenzo Bocciarelli dare il via alle danze. A lui, infatti, spetta l’arduo compito di recitare la celebre poesia “All’Italia”, dedicata dal “sommo poeta” russo a quel Paese che non gli riuscì di visitare.
Terminato il primo intermezzo artistico, la parola passa a un ospite di caratura internazionale: l’ambasciatore russo presso la Santa sede, Alexander Avdeev. Quest’ultimo si occuperà di tracciare i profili professionali dei vincitori del premio, cercando, inoltre, di sottolinearne le peculiarità.
Come ogni evento culturale che si rispetti, anche il Premio Pushkin subisce l’ingerenza della politica. La sindaca Virgina Raggi, oberata da impegni istituzionali, si tratterrà solo il tempo utile per ringraziare e incassare un sincero e caloroso applauso. Da notare, però, l’interessante intervento dell’assessore Carola Penna. Quest’ultima, dopo aver sottolineato che Roma è grande dodici volte Parigi per estensione, propone di utilizzare anche altre location e “ambientazioni” che offre la Capitale. Così facendo si avrebbe una “premiazione itinerante” e non finalizzata alla sola letteratura.
Il Premio prosegue con la strepitosa performance vocale del soprano Natalia Pavlova. Quest’ultima, oltre ad essere una ambasciatrice della musica russa nel mondo, può vantare un legame diretto con Pushkin: ne è la pronipote. C’è stato posto anche per l’opera teatrale, dove la stessa Pavlova, con il prima citato Vincenzo Bocciarelli hanno messo in scena alcune opere dell’autore.
Si giunge, infine, a quella che è la premiazione vera e propria. Vengono chiamate personalità presenti a svolgere la “funzione”: l’ambasciatore Avdeev e il direttore Ossipov. La prima ad essere premiata è la professoressa-slavista Alessandra Carbone. A lei è attribuito il merito di aver connotato in ambito scientifico i valori di cui la Russia è portatrice.
Si prosegue con la pittrice Natalia Tsarkova. Alla destra del tavolo della giuria vi erano due cavalletti, uno dei due era coperto, l’altro sorreggeva l’opera oggetto del premio. Dopo aver raccontato la sua esperienza in ambito professionale, la pittrice si congratula con gli organizzatori dei premio per aver scelto il suo ritratto come immagine simbolo dell’evento, poi, rivolgendosi all’amico Bukalov, porge un ulteriore ringraziamento per aver scelto quel ritratto come copertina del libro risultato vincitore del premio letteratura. Così, un attimo prima di lasciare la parola all’ultimo vincitore, Natalia Tsarkova rende palese il secondo ritratto. In quest’opera era visibile tutta la sensibilità della pittrice. È riportata in questo dipinto la stanza nella quale l’autore, a seguito di un duello d’amore, ha reso l’anima a Dio. Tutto questo avvalorato da un perfetto gioco di luci prodotto ad hoc. La platea ha dimostrato il suo apprezzamento lanciando un caloroso e lungo applauso.
foto del dipinto “misterioso”
Viene così il turno dell’ultimo vincitore, Alexej M. Bukalov. Direttore dell’agenzia stampa ITAR-TASS, inviato presso la senta sede, testimone diretto di tre diversi pontificati, e studioso specializzato di Pushkin, si è distinto con la sua opera per la diffusione della cultura russa in Italia e nel mondo.
Vista l’elevata partecipazione, considerato lo spessore culturale e accertata la risonanza dell’evento, abbiamo ragione di credere che il premio internazionale Pushkin allargherà il suo campo di azione, cercando di comprendere più campi artistici possibili al fine di consolidare ulteriormente il vivo legame che da sempre anima i rapporti italo-russi.
William De Carlo