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Goldman Sachs: “Potenziale economico delle donne nere”

Goldman Sachs stanzia 10 miliardi di capitale d’investimento e 100 milioni per affrontare il doppio pregiudizio, di genere e di razza, che le donne nere hanno subìto per generazioni e che è stato aggravato dalla pandemia.

L'investimento parte dal basso, ovvero sarà il frutto di una serie di sessione di ascolto di storie, voci ed esperienze delle donne nere. La comunità afro-americana è in continua trasformazione e, durante il periodo di eccezione che stiamo vivendo, il cambiamento ha bisogno di un certo supporto. 
Investire in settori determinanti per la comunità afro-americana vuol dire creare posti di lavoro (si immagina un aumento di posti di lavoro pari a 1.2-1.7 milioni) e migliorare le condizioni di vita. Nel primo trimestre del 2020, scrive il Sole 24 Ore, il tasso di disoccupazione della popolazione nera è il doppio rispetto a quella della popolazione bianca. Da questi dati, risultato della ricerca Black Womenomics, si è concretizzato un piano di investimento a lungo termine. 

“Un milione di donne nere”

Black women (donne nere) - Photo credits: web
Black women (donne nere) – Photo credits: web

L’iniziativa ha come obiettivo il miglioramento della vita di un milione di donne nere entro il 2030. «La nostra ricerca appena pubblicata, Black Womenomics, suggerisce che nessun investimento potrebbe avere un impatto maggiore che sbloccare il potenziale economico delle donne di colore», ha dichiarato David M. Solomon, presidente e ceo di Goldman Sachs. «Di fronte a disparità significative, hanno dimostrato una resilienza ammirevole, soprattutto perché stanno avviando imprese più velocemente di chiunque altro negli Stati Uniti».

Investire in:

  • assistenza sanitaria, con l’obiettivo di aumentare l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità. In che modo? Finanziando centro sanitari qualificati e innovando nel settore della telemedicina;
  • lavoro, per lo sviluppo della forza lavoro e di aziende con corsi per avanzamenti di carriera e quindi salari più alti;
  • educazione, anche in questo punto l’obiettivo è incrementare l’accesso a un’istruzione completa, dall’infanzia fino ai corsi di alta formazione, con prezzi accessibili;
  • casa;
  • connettività;
  • salute finanziaria;
  • accesso al capitale.

Le donne nere nei settori a rischio

Portiamo qui i risultati della ricerca Black Womenomics sulle condizioni di vita delle donne nere negli Stati Uniti.
Scrivono: “Le donne nere rimangono fortemente svantaggiate in un’ampia gamma di misure economiche, tra cui ricchezza, guadagni e salute. La donna nera single in media possiede il 92% in meno di ricchezza rispetto alla media dell’uomo bianco single”.
La riduzione del divario salariale degli anni ’80-’90 si è oggi interrotta. Negli ultimi vent’anni infatti il divario salariale tra donne nere e donne bianche è aumentato del 5%, dal 10% al 15%. Questi dati hanno avuto un impatto evidente nelle vite delle donne afro-americane, come la probabilità più bassa di avere un conto in banca o costi su prestiti più alti rispetto alle donne bianche. Complice, riporta Goldman Sachs, una lacuna di competenze finanziare che, con l’investimento di 10 miliardi, punta a risanare.

Motivi di tale divario sono gli investimenti insufficienti nell’educazione e, di conseguenza, una percentuale inferiore di diploma universitario. Ma non solo, la disparità si presenta anche nella ricerca degli alloggi, spesso rifiutati, con un prezzo più alto o in condizioni non nella norma. Su quest’ultimo punto la ricerca stima che 1/3 delle case occupate da donne nere siano “malsane”.
L’iniziativa di Goldman Sachs pone le basi per la fine della disparità di genere e di colore della pelle?

Una concreta opportunità?

“Dove potremmo essere se si fosse fatto prima?”, si domanda Ebony Ruffin, a capo di una società di consulenza e pianificazione finanziare rivolta alle famiglie nere (ndr. Tradotto e adattato dall’originale dichiarazione).
Le donne nere tra i 25 e i 40 anni è il segmento in più rapida crescita tra gli imprenditori statunitensi. Un segmento messo a rischio dalla pandemia, ma con il giusto sostegno, può riprendere a crescere.
“Noi (donne nere) siamo leader quando si tratta di avviare società e come imprenditrici. È un grosso problema quando non si dispone di capitale aggiuntivo per poter assumere dipendenti aggiuntivi e far crescere un’impresa. Questo fa la differenza – aggiunge Ruffin – Ciò che Goldman Sachs sta facendo farà la differenza per le famiglie nere e le donne nere“.

In Italia una simile iniziativa è lontana anni luce, seppure le condizioni di vita delle donne nere siano decisamente più complicate. Lo abbiamo accennato in occasione delle manifestazioni delle donne braccianti a Foggia. La disparità e il razzismo tra Italia e Stati Uniti non è paragonabile, ma questo non vuol dire che il dibattito debba affossarsi sui numeri. Al centro della discussione dovrebbe rimanere “la condizione di vita”, che in entrambi i casi ha ampi margini di miglioramento.

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Articolo di Giorgia Bonamoneta.

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