Golf cart: la loro strana origine

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Di Redazione Metropolitan

Se si vuole giocare a golf prima degli anni 60′ le opzioni sono due: o hai i soldi per comprare le mazze oppure la schiena robusta per portare i bastoni a chi li ha comprati… fino all’avvento dei golf cart.

Origine dei golf cart

1932, San Francisco: J.K. Wadley è un petroliere e la liquidità (in tutti i sensi) non gli manca. Per ottenere tale ricchezza bisogna essere visionari, in certi casi fin troppo. L’imprenditore vede dei veicoli a tre ruote trasportare degli anziani e l’associazione è fatta: “Loro hanno problemi a camminare, i soci del mio circolo non hanno voglia di farlo”.
Al Texarkana Golf Club nel 1932 il primo golf cart calca un fairway, nello stesso campo in cui Wadley propizierà la carrierà di Lord Byron. Wadley però semina l’idea giusta nella stagione sbagliata: le macchine sono troppo costose per l’epoca ed il suo utilizzo si limita a trasportare gli infortunati o golfisti con disabilità.

Golf cart
Primo golf cart usato in Texas nel 1932
Photo Credits: Texarkana Golf Club

Anni ’60

L’azienda ClubCar nel 1962 inventa il prima golf cart funzionale al suo scopo, iniziando la produzione delle macchine ad Augusta, non proprio un luogo qualunque. Bill Stevens è il fondatore dell’azienda e la buona pubblicità vale più della sua salute, e anche di quella del figlio. Insieme viaggiano dalla Georgia alla Florida sul nuovo golf cart alla volta del PGA Show: sei giorni di manovre accorte e preghiere che gli altri guidatori facessero altrettanto. Perché se fare un socket con acqua a destra è brutto, scontrasi in autostrada col cart potrebbe essere anche peggio.

Golf cart
Bill e Jr Stevens in viaggio da Augusta a Dunedin (611 chilometri)
(Credit: ClubCar.com)

Vantaggi golf cart

I golf cart vengono accettati di buon grado dai golf club e il guadagno è immediato. I circoli fanno pagare un sovrapprezzo ai giocatori invece di lasciare i proventi dello stesso servizio ai caddie, che molto spesso non condividevano i guadagni con il circolo. I golf cart influiscono anche sulla conformazione dei campi, non costringendo i designer a progettare dei tee vicini l’uno all’altro e garantendo libertà espressiva (o diabolica) ai progettisti.
Questa invenzione avvicina anche i giocatori molto anziani al mondo golf con tutti i vantaggi economici del caso. Soprattutto perché 6-7 chilometri posso essere troppi per l’andamento di certe gambe, ma non devono esserlo per il godimento di una passione.

Golf cart
Gus Andreone ha giocato il suo ultimo giro di golf a 104 anni, 113 yards col Drive
Photo Credits: Miami Herald

Troppa evoluzione?

Nel tempo l’azienda ClubCar rivoluziona ancora l’estetica e la praticità dei cart, soprattutto negli anni ’80 con il Club Car DS, creato da Dom Saporito: rivoluzione di stile che tutti adotteranno fino ad oggi. Altri golf cart hanno migliorato diverse caratteristiche ma alcuni sono andati ben oltre la praticità. Perché dopo la garanzia dell’utile rimane solo lo sfogo, personalissimo, del dilettevole.

Bubba Watson con i suoi cart “Jetpack” e “Aeroscafo”
(Credit: Newatlas.com)

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