Una mazza, una pallina, del verde ed un maledetto movimento non sono il golf. Salute, rispetto, valori e obiettivi: non è la vita e non è il golf, è ciò che si impara praticandoli.

Golf e bambini: imparano meglio

Quante volte giocando a golf si vedono dei bambini di 7-8 anni che eseguono degli swing decisamente migliori rispetto agli adulti? La risposta è: “Molto spesso”. Questo accade perché nei più piccoli c’è un apprendimento migliore e decisamente più veloce a nuovi stimoli. I maestri devono creare un ambiente improntato al divertimento, “Indorando la pillola” della tecnica. Iniziare con delle piccole competizioni può certamente aiutare a creare della sana competizione, rivolta però al migliorare se stessi. Questo aspetto è, e sarà, fondamentale anche nel mondo scolastico.

Il golf nasce con il divertimento (Credit: www.lancasterc.co.uk)

Il golf insegna a fare gruppo

Può sembrare una frase fuori luogo essendo uno sport prettamente individuale ma, andando a vedere nei vari club dei giovani dei circoli, non sarà così. Pomeriggi passati ad allenarsi in gruppo con altri ragazzi, aiuto reciproco e soddisfazione per l’altro: questi sono i valori del golf dei giovani.
Quando si affronteranno delle trasferte fuori dal proprio club e non si otterrà il risultato sperato ma un compagno di circolo vincerà la gara, si gioirà con lui (auto stimolandosi a fare meglio). Ma il golf è anche cooperazione: durante le poche gare a squadre della stagione, si potranno vedere dei veri e propri team darsi battaglia per vincere per il nome del circolo.

Ma il golf è anche altro…

Una squadra “Boys” (Credit: www.piratepride.blue)

Vita, golf e bambini

Quando ci si innamora perdutamente del golf, come accade a quasi tutti quanti quelli che iniziano, si vuole fare di tutto per migliorare. Un ragazzo che vuole diventare professionista dovrà affrontare tutte le difficoltà relative alla complessità del gioco. Capirà che per arrivare “Tra i grandi” si dovrà lottare contro gli altri ma prima di tutto contro se stessi. Combattere contro la voglia di mollare quando tutto sembra impossibile. Allenarsi nonostante il poco tempo, con qualsiasi clima e con la massima attenzione. “Farsi il mazzo” in palestra per essere più solidi e forti durante lo swing. Soffrire perché quando si vuole raggiungere un grande obiettivo, si passerà anche da “Momenti no”. Digerire le inevitabili delusioni date da gare andate male. Non fare mai tardi la sera, seguire un’alimentazione corretta, dire di no a fumo, alcool, droghe e tutti questi tipi di “svaghi”, che poi tali non sono. Tutto questo è lo specchio di come poi sarà il mondo del lavoro, quello serio. Quindi anche se un ragazzo non riuscirà a diventare un giocatore professionista, saprà come vivere con “Una marcia in più degli altri”, o meglio, andare più lontano con un ferro di meno.

Quindi se siete dei genitori per il bene dei vostri figli, fateli giocare a golf, vi ringrazieranno poi per tutta la vita.