Per insegnare il golf in Italia non serve essere vogliosi di diventare maestri di golf, bisogna avere fortuna in una gara…

La modalità per diventare maestri di golf

Per chi non lo sapesse per accedere al corso teorico gli aspiranti insegnanti devono avere uno di questi requisiti. Essere stati degli ottimi giocatori (vincitori di campionati italiani/internazionali o in possesso di carta del Challenge o European Tour). L’altra strada prevede di effettuare questo “Esame” o “Gara” pratica che viene fatta una volta all’anno. Alla fine di essa i migliori 10 giocatori sotto il risultato di +18 in 4 giornate possono accedere alla teoria. Dopodiché si diventerà dei veri e propri maestri di golf nel giro di 4 anni. Prima di questo è necessario effettuare il pre-corso, due settimane alla scuola nazionale dove si paga per parteciparvici 700€. Una volta passato l’esame (è impossibile essere bocciati) si avrà diritto a tre tentativi nella prova pratica per passare.

Golf e maestri: una lezione (Credit: sagamoregolf.com)

Già di per se questo metodo, almeno a mio parere, sembra assurdo per questi motivi: 

  • La gara è sempre giocata sullo stesso percorso al golf nazionale di Sutri (provincia di Viterbo). Questo è limitante per tutti i ragazzi del nord d’Italia. Tra l’altro, sono la maggior parte e questo crea già in partenza un handicap nella prova pratica. Addirittura gli organizzatori sono riusciti ad avere la brillante idea di far pagare il green fee nel weekend antecedente alla gara (che inizia di martedì). La prova campo gratuita era a disposizione nella settimana precedente senza comunicare nulla sul sito federale. Quindi deduco che un ragazzo come me che arriva da Como deve scendere una settimana prima, provare il campo, restare due giorni a non fare nulla per poi poter tornare a giocare il giorno prima della gara? Spiegatemi con che logica si effettua tutto questo che da ancora più vantaggio ai soci del campo(quelli che provano a passare);
  • un altro aspetto che non riesco a capire di questo metodo è il fatto di far basare la selezione su una gara. Il fine di tutto ciò non é imparare a giocare bene a golf ma imparare a insegnare bene il golf e con questo metodo si va a premiare non chi non gioca bene ma ha una grande voglia di insegnare, ma si premia chi gioca meglio e pensa di provare a fare ancora il giocatore, prendendo come opzione di ripiego fare l’insegnante e farlo magari controvoglia. Con questo non voglio dire che ogni persona che ha fallito con la carriera da giocatore sia diventato un cattivo maestro. Ho provato sulla mia pelle che non è sempre così. In conclusione se si vuole diventare insegnanti di golf in Italia bisogna o essere buoni giocatori o avere fortuna ed essere in forma in quei 4 giorni di gara.
  • i giorni della prova pratica: come ho già detto in precedenza chi vuole insegnare deve passare questa gara che dura quattro giorni e si effettua una volta all’anno! Quindi come potete tranquillamente immaginare se una persona (forte o scarsa che sia a giocare) ha un infortunio nei mesi, settimane o giorni precedenti alla gara é costretta a tornare l’anno dopo! 
  • Ora vi voglio far riflettere su come il mio golf (ma anche quello degli altri ragazzi che ci provano) sia influenzato da questa prova. Dopo che non sono riuscito a passare per tre volte nei mesi successivi la voglia di giocare azzera. Si deve trovare un lavoro che chiaramente non piace e si fa controvoglia sprecando del tempo. Avrei preferito passare quel tempo ad insegnare anche solo a bambini e neofiti questo bellissimo sport e magari avere l’opportunità di studiare su come farlo al meglio e non continuare a passare anni di frustrazione in campo, campo pratica e palestra senza riuscire a passare quei dannati giri.
  • Unendo i due aspetti precedenti e non vedendo l’ora di mettermi ad insegnare, credo che sia normale arrivare a quella gara con uno stress incomparabile a qualsiasi altra competizione. Trovo che mettere così tanto sotto pressione il gioco di futuri maestri e non di giocatori non abbia affatto un senso logico.
  • Palla messa male in bunker (al Golf Nazionale capita spesso), palla persa in rough, rimbalzo sbagliato, putt sbordato, raffiche di vento improvvise. Questi sono alcuni dei fattori che non si possono controllare e che possono decidere se un candidato diventi o meno maestro
Golf e maestri
Golf Nazionale buca 14: le condizioni di un bunker in gara alla Preselezione 2018

Metodi diversi

Una soluzione possibile e differente a questa selezione sarebbe quella di seguire l’esempio di nazioni dove il golf è decisamente più diffuso rispetto all’Italia. In Inghilterra, per esempio, per accedere al corso di insegnanti è richiesto un handicap di 4,4 o più basso e riuscire a fare in due giri di golf sotto il +15. Se L’handicap di gioco è sotto il 3 non è richiesta la prova pratica e non ci sono limitazioni di numero di partecipanti.  Il problema potrebbe essere il fatto che non ci sia lavoro per tutti i ragazzi che hanno la possibilità di diventare maestri ma non è così.

A differenza dell’Italia, i maestri hanno la possibilità di lavorare all’interno del pro-shop (quindi avendo uno stipendio fisso) e di iniziare ad insegnare con calma. In Italia nei negozi nei circoli ci sono spesso commessi/e non giocatori/trici o non “Bassi/e di handicap”, portando meno qualità nelle vendite, ma soprattutto, togliendo lavoro a ragazzi vogliosi di insegnare pronti a tutto per farlo (anche passare degli anni in pro-shop). 

In conclusione voglio chiedere a voi, golfisti e non, cosa ne pensate di questa modalità per la selezione di maestri di golf in Italia…