Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio alla scoperta di una complessa scrittrice contemporanea. Parleremo di libertà, anticonformismo, carcere e talento narrativo. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a Goliarda Sapienza e alla sue opere.
“Scriveva come leggeva, da lettrice, scriveva per i lettori più puri e lontani, con abbandono lucido e insieme passionale, affettuoso e sensuoso, attenta ai battiti cardiaci di un’opera, più che ai concetti e alle forme”.
Così Angelo Pellegrino nella prefazione di “L’arte della gioia” descrive il modo di scrivere di Goliarda Sapienza che fu sua compagna di vita per 20 anni. Uno stile che trae fortemente spunto dalle esperienze di vita. E quella di Goliarda Sapienza fu un’esistenza difficile segnata dal carcere per furto dovuto alla povertà in cui si era ridotta. Nonostante la vita carceraria la Sapienza non ha mai smesso di scrivere. Ha realizzato “L’università di Rebibbia” e “Le certezza del dubbio” su quell’esperienza carceraria che gli aveva fatto comprendere valori sconosciuti all’esterno come la solidarietà.
Goliarda Sapienza, la libertà e L’arte della gioia
L’opera più travagliata e nota di Goliarda Sapienza è senza dubbio “L’arte della gioia”. L’autrice non potè mai godere del grande successo di quest’opera che fu pubblicata solo postuma dal compagno Angelo Pellegrino. Un’edizione realizzata dopo innumerevoli rifiuti con il romanzo fatto conoscere grazie ad una traduzione in francese. Eppure in “L’arte della gioia” la Sapienza da un scossone a tutto il mondo intellettuale dell’epoca parlando liberamente di argomenti tabù per il tempo in cui il libro è stato scritto come la politica e la sessualità.
La scrittrice siciliana riesce pienamente nel suo intento ponendo al centro della sua opera la storia di una donna libera da costrizioni e schemi sociali che sa godere in pieno dei piaceri della vita ed assorbirne i dolori. Un personaggio che non è alto che la proiezione letteraria della Sapienza con cui viene diffusa liberamente la sua esperienza esistenziale.
Stefano Delle Cave