Il Presidente incaricato Giuseppe Conte ha rimesso l’incarico di formare il governo al presidente Mattarella, conferitogli il 23 maggio scorso.
Il premier incaricato rinuncia al mandato. Lo ha annunciato poco dopo le ore 20 il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti. Salta, così, il governo.
Conte ringrazia con pochissime parole Di Maio e Salvini per aver indicato il suo nome. “Rinuncio, ma ho profuso il massimo sforzo in un clima di piena collaborazione con gli esponenti delle forze politiche che mi hanno designato” annuncia dopo un’ora di colloquio con il presidente.
Fonti interne al Movimento 5 Stelle hanno fatto sapere che il Presidente Mattarella ha posto il veto su Paolo Savona, voluto da Cinque Stelle e Lega al Ministero dell’Economia.
Nel pomeriggio erano saliti al Colle prima il segretario della Lega Matteo Salvini, poi il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio. L’obiettivo era proprio sciogliere il nodo politico sul Ministero dell’Economia.
Il capo dello Stato, invece era decisivo a non accettare Savona al Quirinale. E chiarisce di avere accettato i nomi sulla lista presentata da Conte, tranne quello per il ministro dell’Economia. “Il mio dovere è tutelare i risparmi degli italiani”.
Nonostante le rassicurazioni che l’economista oggi stesso aveva definito, il Capo dello Stato alza il muro. In un comunicato, Paolo Savona aveva detto: “Le mie posizioni sono note. Voglio un’Europa diversa, più forte ma più equa”. Un tentativo di smontare le accuse di antieuropeismo, legate alle sue critiche sull’euro e sul ruolo della Germania, fonte di preoccupazione di Mattarella.
Non manca l’ira dei due leader. Duro l’attacco di Di Maio al Quirinale: “La scelta di Mattarella è incomprensibile”. E Salvini subito ha intimato il ritorno alle urne.
“Nelle prossime ore prenderò un’iniziativa” ha comunicato Mattarella, replicando alle accuse.
Intanto, il Presidente ha convocato al Colle per domani mattina l’ex commissario alla spending review del governo Renzi, Carlo Cottarelli.
Patrizia Cicconi