Nella serata di ieri l’ex presidente della Bce ha sciolto la riserva presentando la lista dei ministri che andrà a formare il Governo Draghi. 8 tecnici, 15 politici, con un’occhio al lavoro, ai giovani e all’Europa.
Nasce il Governo Draghi
Che si arrivasse ad un’intesa politica tale da arrivare a formare un nuovo esecutivo, non c’erano dubbi. Il tanto atteso Governo Draghi che tutti ci aspettavamo, lustro di grandi nomi e forbite personalità è così nato. L’ex di Bankitalia, forte del sostegno del Presidente della Repubblica, nella serata di ieri ha sciolto la riserva. Oggi alle 12 avverrà il giuramento. Ma è veramente tutto oro quello che luccica? Chi sono i ministri scelti? Tra new entry, conferme, tecnici e politici, ecco la lista dei 23 che saliranno al Colle insieme al neo Presidente del Consiglio.
I 23 dicasteri
Il nuovo esecutivo vedrà quindi 23 nuovi ministri, composti da 8 donne, 8 personalità tecniche, 15 politici, 9 ministeri senza portafoglio e 14 con portafoglio; con Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Roberto Garofoli. Magistrato e capo di gabinetto all’Economia del Conte I, con Giovanni Tria ministro.
Ministri con portafoglio Governo Draghi
Il Ministero dell’Economia va nelle mani di Daniele Franco. Classe 53, anch’egli personalità di spicco della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni. Laureato in Scienze Politiche e con un grande trascorso di spicco tra le fila economiche del nostro paese. Lui il primo tecnico della squadra di governo.
Al Ministero della Salute confermato Roberto Speranza. l’ormai noto Ministro si racconta da solo. Ha sostenuto con Conte le gravi urgenze pandemiche. Tra indici RT e percentuali di positività, è lui il politico scisso dal Pd per creare il suo Articolo1, un movimento Democratico e progressista.
Nuovo volto al Ministero della Giustizia. Si chiama Marta Cartabia, romana e prima donna in assoluto ad essere divenuta Presidente della Coorte Costituzionale. Una Ministra al vertice
Al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti un paladino dello sviluppo sostenibile. Ecco Enrico Giovannini: economista, statistico e accademico dalla visione ecologica e sostenitore dell’uguaglianza economica.
Al Ministero degli Esteri confermato Luigi di Maio. La Farnesina resta così nelle mani del M5s. Non ci sono meriti e demeriti sul lavoro del vessillo di Grillo. Ma questo dicastero racchiude tanto il compromesso politico.
Altra conferma al Ministero dell’Interno. Al Viminale resta Luciana Lamorgese, prefetto in pensione e donna di stato.
Al Ministero del Lavoro una vecchia conoscenza: Andrea Orlando. Politico della fila del PD e già Ministro della Giustizia nei governi Renzi e Gentiloni.
Confermato al Ministero della Difesa Lorenzo Gerini, altro militante del PD
Allo Sviluppo Economico va Giancarlo Giorgetti. Già Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Giorgetti racchiude in sé l’anima stratega della Lega. Un fedelissimo di Salvini.
All’inedito Ministero della Transizione Ecologica và l’uomo dai 100 brevetti: Roberto Cingolani. Fortemente voluto da Grillo e compari, questo ministero si inserisce negli schemi dei fondi europei. A dirigerlo un fisico ed ingegnoso avanguardista italiano.
Al Ministero dell’Istruzione va Patrizio Bianchi. Professore e Assessore che guidò la task force di Azzolina. Sparisce il retaggio dei banchi a rotelle.
Al Ministero della Cultura confermato Dario Franceschini. Non si nasconde, con lui alla guida del Mibact questo è uno dei dicasteri più prolifici degli ultimi esecutivi.
Al Ministero dell’Università una personalità fortemente voluta proprio da Draghi. Cristina Messa; medico e docente della Bicocca
Al Ministero dell’Agricoltura un altro nome del M5s. Lui è Stefano Patuanelli, già capogruppo al Senato ed ex Ministro dello Sviluppo Economico nel Conte bis.
Ministri senza portafoglio Governo Draghi
Ai Rapporti con il Parlamento confermato Federico D’incà dei 5 stelle
All’Innovazione Tecnologica un top manager bresciano, già all’apice in Vodafone: Vittorio Colao.
Alla Pubblica Amministrazione una vecchia guardia. Ritorna Renato Brunetta, il Forzista, destro di Berlusconi.
Agli Affari Regionali e Autonomie un altro pupillo del Cavaliere: Maria Stella Gelmini
Al Ministero del Sud e della Coesione Sociale una donna salernitana. Ex modella e politica di Forza Italia: Mara Carfagna.
Al Turismo un altro fedelissimo di Salvini: Massimo Garavaglia. Già sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia e poi viceministro dell’Economia nel primo governo Conte.
Alle Politiche per la Disabilità altro militante leghista. Stiamo parlando dell’avvocatessa Erika Stefani.
Alle Pari Opportunità il vessillo della famiglia di Italia Viva. Elena Bonetti. Il ministro che è riuscita a far approvare il Family Act; quella che ha definito “l’unica riforma approvata dal Governo Conte II”, che dal luglio prossimo prevede un assegno unico per tutte le famiglie con figli, in base alle condizioni economiche.
Ai Giovani la ministra più giovane. Parliamo di Fabiana Dadone. Classe 84 e militante nel Movimento 5 Stelle
Emanuele Battaglia