Il GP di Toscana doveva essere quello della grande festa Ferrari, dopotutto 1000 Gran Premi in F1 è un traguardo che non si raggiunge tuti i giorni; una festa dal sapore molto amaro, quello a cui il primo pubblico di F1 ha potuto assistere. Non solo una gara difficile e fatta di tanta sofferenza per le Rosse di Maranello; anche una mancanza di un qualcosa di davvero veramente significativo ad onorare la grande storia che questa scuderia ha fatto all’interno del Circus. Il tutto condito dall’ufficialità di Vettel in Aston Martin a partire dal 2021.

gp Toscana Ferrari
GP Toscana Ferrari 1000 – Photo Credit: Scuderia Ferrari Official Twitter Account

Ferrari GP Toscana – Il weekend

Il primo weekend ufficiale sul circuito del Mugello non inizia come una totale catastrofe; Leclerc chiude il primo venerdì di libere con un terzo posto che un’idea di sorriso la strappa. Certo le FP1 sono tali proprio perché ogni scuderia è libera di provare il lavoro che vuole; quindi la finta illusione dura poco, poi arriva il momento di tornare alla realtà. Il sabato è ormai un giorno difficile per chi tifa Ferrari, le qualifiche sono il primo gradino di sofferenza; raggiungere il Q3 sembra ormai diventato un miraggio e questa “abitudine” fa sempre più male. Entrambe però entrano in Q2, aspetto ormai non scontato ma solo uno dei due piloti raggiunge la top ten; Leclerc chiude quinto mentre Vettel partirà dalla quattordicesima posizione.

Poi arriva la domenica del GP numero 1000, dove ci si aspetta un circuito dipinto di rosso; invece arriva solo una bandiera Ferrari, sventolata maestosamente sul cielo del Mugello. Parte la gara, quella che vedrà poi ben 8 ritiri; il monegasco dalla quinta piazza, dietro a Red Bull e Mercedes, ha un ottimo spunto che lo porta ad agguantare la terza posizione. Una safety car e una bandiera rossa dopo, il GP di Toscana è pronto a ripartire, con Leclerc che d’orgoglio tiene la posizione davanti a Stroll; qualche giro dopo inizia il vero calvario, con la numero 16 che si vede passare avanti Stroll, Ricciardo e Albon. Leclerc ci prova e ci crede, ma la macchina no; il risultato è un’amara ottava posizione.

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Sebastian Vettel – Photo Credit: Scuderia Ferrari Official Twitter Account

Alla gara di Sebastian Vettel questa volta partecipa anche la sfortuna; il tedesco infatti ha un contatto con la McLaren di Sainz che presa dalle strane forze fisiche, gira avanti e indietro in centro pista finché non si tocca proprio con la Ferrari. Ala da cambiare, gara quasi da rifare; i tanti ritiri infatti possono solo far migliorare la posizione di partenza del pilota di Maranello. La gara del tedesco è ben condotta, con pochi brividi, pochi sorpassi; non per colpa sua certo, ma sicuramente Vettel mostra di essere più cauto e conservativo rispetto al compagno di squadra. Decimo posto al traguardo, per una Ferrari che festeggia nel suo millesimo GP un bottino di 5 punti. Sapore amaro, tanto.

GP Toscana Ferrari – L’opinione di Metropolitan

Difficile giustificare un prestazione che porta la Ferrari in ottava e decima posizione; difficile anche giudicare una macchina che è evidente non potrà migliorare entro la fine di questo 2020. Il weekend è stato certamente amaro, nessuno avrebbe mai immaginato di vedere la Rossa festeggiare così il suo GP numero 1000. Una festa anch’essa amara, quasi formale, in apparenza fatta perché si doveva e non perché si voleva; ovviamente la mancanza del pubblico fa la sua parte, ma da parte di chi Ferrari la dovrebbe gestire neanche questa volta è arrivato un segnale degno.

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Vettel and Leclerc – Photo Credit: Scuderia Ferrari Official Twitter Account

Nella serata di sabato, dove Firenze si è tinta di rosso, il presidente ha parlato; John Elkann ha detto semplicemente ciò che ripete ultimamente: pazienza. I vertici si presentano in pista per la prima volta al Mugello, forse come detto per dovere; dopo il silenzio imbarazzante degli scorsi mesi chiedono pazienza a chi ha evidentemente bisogno di altro. I tifosi sono certamente stanchi di vedere una Ferrari carente di prestazioni, ma sono forse più stanchi di vedere una Ferrari con cui non sente la vicinanza; manca azzardare a questa Ferrari, manca il voler tentare qualcosa per cui poter dire che ne vale la pena, a prescindere dal risultato.

I tifosi la pazienza la hanno e l’hanno anche sempre avuta, non è certo la prima volta che qualcosa non rientra nei loro sogni fantasiosi; vero che poi con qualcuno bisogna sfogarsi e spesso e purtroppo la via più facile che si prende è quella che tocca piloti e team principal. Quello che manca forse quest’anno è un legame con chi sta in alto; un ponte di collegamento in parte tagliato da chi pensa solo in termini economici e non di cuore, ma soprattutto non di storia. Un team è composto da tutti con solo da alcuni; insieme si piange, si ride e si soffre. Ad oggi forse più che “il pilota bollito”, “il ragazzino”, “il team principal incapace” e il trattore colorato di rosso, alla Ferrari manca l’essere tutti, tifosi compresi, vertici compresi.

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