Coronavirus– Sembra paradossale, ma è una realtà concreta e da non sottovalutare: la Grecia sta dando una lezione importante all’Europa, soprattutto ai paesi del Nord inclusa la Francia e la Germania. Può sembrare difficile da credere, soprattutto se si prendono in esame le difficili condizioni economiche e sociali in cui il paese ellenico verte ormai da anni. Ecco come la Grecia sta arginando l’epidemia.
Nonostante sia in difficoltà da anni, con un sistema debole e problematico, la Grecia resta uno dei paesi meno colpiti dalla pandemia coronavirus. La risposta? Il “modello Italia”.
La popolazione è composta per la maggior parte da persone dai 60 anni in su, il sistema sanitario è desueto e sofferente e la cultura greca porta le persone a vivere a stretto contatto tra loro. Eppure, se si considerano i dati, salta all’occhio come sembri essere tra i paesi meno colpiti dalla pandemia del coronavirus.
Le più recenti stime, riportate da SkyTg24, parlano di 83 morti (età media 74 anni) e 1884 contagiati su una popolazione di quasi 11 milioni di abitanti. A fronte, i dati di altri paesi europei- tra i più sviluppati e stabili economicamente e politicamente- sono meno incoraggianti. Ogni milione di abitanti, infatti, in Olanda ci sono 1122 infetti, in Germania 1200, in Austria 1400, in Belgio 1447, mentre in Grecia appena 163.
Come è stato possibile registrare questi dati che, seppur drammatici, non hanno implicato un totale e irreversibile collasso del sistema?
La risposta greca all’epidemia: il modello Italia
La risposta all’epidemia da coronavirus è stata immediata e severa, a fare da maestra l’esperienza italiana. La stima verso l’Italia ha infatti portato il governo greco ad adottare le misure proposte dal modello Conte non appena si è avuto il primo caso, risalente al 27 febbraio scorso (6 giorni dopo quello italiano).
Mentre la diffusione sembra quindi seguire un ritmo incoraggiante, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis dichiara: «Le nostre scuole hanno chiuso prima che avessimo la prima vittima. Nella maggior parte degli altri Paesi ciò è avvenuto una o addirittura due settimane dopo, quando ormai piangevano dozzine di vittime». Chiusi i luoghi d’agregazione e bloccati gli spostamenti: “Qualsiasi movimento crea le condizioni per la trasmissione del virus- annuncia il ministro della protezione civile Nikos Chardalias– non lo consentiremo”.
D’aiuto a comprendere meglio il fenomeno, è senz’altro il contributo del ricercatore dell’Imperial College Filippos Filippidis, riportato nell’articolo del Corriere della Sera. «La Grecia è stata, in un certo senso fortunata ad assistere al dramma mentre avveniva in un Paese, l’Italia, che Atene sente vicino, simile e familiare. L’Europa non ha preso sul serio il caso cinese perché “troppo lontano” e “troppo differente”. Invece, per tutti i greci, l’Italia era impossibile da sottovalutare. Così il Governo ha reagito in fretta e più efficacemente della maggioranza dei partner europei».
Il confronto europeo
La risposta è stata immediata ed è mancata, da parte del governo greco, alcuna esitazione nell’affidarsi al modello italiano. Negli altri paesi europei, forse, a guidare la decisione di posticipare gli interventi, sarà stata la scarsa considerazione che si ha all’estero della politica italiana. E questo è il primo elemento.
Da ammirare poi c’è anche il senso di responsabilità dei cittadini greci, che hanno adottato subito le misure di sicurezza imposte dalle autorità. Unica macchia potrebbe essere la manifestazione avvenuta a Patrasso, una sfilata di carnevale in abiti seicenteschi. A menzionarla la mittente televisiva del Quatar Al Jazeera, ma il virus non si era ancora diffuso così tanto come ora.
Questi dati, comunque, non sembrano spingere la gente a tornare a radunarsi. Anzi, i cittadini si preparano a passare le festività in isolamento per contenere al meglio l’epidemia. Intanto, la voce dell’esecutivo chiede aiuto all’Unione che, a quanto pare, non ha erogato ancora nessun tipo di supporto. Nonostante sembri essere al momento sotto controllo e si programma un calo dei contagi entro Pasqua, la situazione della Grecia resta problematica e instabile.