Green Section della USGA: 100 anni di storia

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Di Redazione Metropolitan

Chi gioca a golf lo sa: un aspetto imprescindibile per godersi 18 buche è la manutenzione dei campi. Fairway rovinati, primo taglio di rough che sembra il terzo, bunker malridotti possono rovinare la giornata di golf, per non parlare di una gara. Menzione particolare merita la cura dei green, quella zona del campo dove ogni centimetro diventa determinante. Ricorre questa settimana il centenario della fondazione della Green Section, divisione nata appunto per sviluppare e migliorare la cura dei campi da golf.

La creazione della USGA Green Section

Nel 1920 E. J. Marshall un avvocato di Toledo, in Ohio, è Presidente del Comitato dei green dell’Inverness Club. Viene incaricato dei preparativi per lo US Open Championship di quell’anno (vinto poi dall’inglese Ted Ray). Marshall prende l’incarico molto sul serio e inizia a cercare addirittura informazioni agronomiche, ma senza successo. Vuole preparare i green in maniera eccellente, quindi si rivolge direttamente al Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e all’USGA. Le due organizzazioni accettano di collaborare allo sviluppo di informazioni scientifiche relative al manto erboso dei campi da golf. Così, capendo l’importanza di questi studi per tutto il movimento golfistico, nel novembre 1920 il Comitato Esecutivo della United States Golf Association crea ufficialmente la USGA Green Section.

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Ted Ray intento a puttare per la vittoria dello US Open 1920, in piedi a destra si trova Bobby Jones. Photo Credits: Inverness Club

Vediamo cosa ha apportato e di cosa si occupa ora

La Green Section è stata e rimane a tutt’oggi l’autorità principale nella gestione dei campi da golf. È direttamente coinvolta in ogni fase della manutenzione e gestione dei campi: malattie delle piante, insetti, erbe infestanti e si occupa delle tecniche di sviluppo dei campi. La Green Section è anche coinvolta nello sviluppo di nuove attrezzature, fertilizzanti, irrigazione e manutenzione.
Il lavoro di sviluppo di questi settori negli anni ’50 è affidato al Dr. Marvin Ferguson, all’epoca Direttore della Ricerca della USGA Green Section, definito “il padre dei green dell’USGA“, soprannome che ha una sua origine. Difatti nel 1960 viene pubblicata la “USGA Method of Putting Green Construction“: metodo regolarmente aggiornato ed ancora utilizzato in tutto il mondo.
L’USGA inoltre ha investito oltre 40 milioni di dollari nella ricerca universitaria dal 1920 ad oggi, con obiettivi in linea col periodo. Quello attuale è ottenere una riduzione significativa del consumo di acqua, pesticidi e costi di manutenzione.

Il ruolo della Green Section durante il coronavirus

Gli agronomi dell’USGA non sono esenti dal fenomeno “coronavirus” e hanno affrontato la questione con molti addetti ai lavori e professionisti dei campi da golf durante questa crisi. Si sono formati, hanno frequentato corsi specifici consigliato diverse strategie per contenere la diffusione del virus. Essendo la Green Section composta da tecnici e non da professionisti sanitari, i protocolli redatti hanno dovuto ottenere il benestare del Dipartimento della Salute statunitense, influenzati a loro volta nell’ambito golfistico dai suggerimenti della “Green Section”.

David Mario Arciero

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