Il governo potrebbe prorogare la durata del Green Pass di oltre sei mesi per chi ha fatto la terza dose. Al vaglio anche la possibilità di eliminare il tampone per chi arriva dall’estero. Attesa un’informativa Ue per domani. Le regioni in campo per chiedere di eliminare gli asintomatici dalla conta dei ricoverati.
La proroga del Green Pass e l’informativa Ue
“E’ necessario un alleggerimento e rendere tutto quanto più semplice per passare dall’emergenza a un trattamento ordinario di una patologia che è entrata prepotentemente nei libri di medicina. Stiamo raggiungendo il plateau, poi i casi caleranno”. È quanto si raccomanda il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Una svolta potrebbe arrivare domani con una raccomandazione al Consiglio affari regionali dell’Ue. Secondo questa informativa non sarebbe più necessario tampone o quarantene per persone con la terza dose in entrata nei paesi Ue indipendentemente dalla situazione del luogo di origine. La durata del Green Pass resta invece di 9 mesi.
Attualmente in Italia la durata del Green Pass a partire dal primo febbraio sarà di 6 mesi ma il governo sta pensando, per uniformarsi agli altri paesi europei, ad una proroga a 9 per chi ha effettuato il booster. L’ordinanza che prevede l‘obbligo di tampone anche per chi ha il Green Pass e la terza dose e viene dall‘estero scadrà il 31 gennaio e potrebbe essere semplicemente non rinnovata dal primo febbraio per dare una spinta al turismo.
Il caso dei positivi asintomatici
“Dobbiamo evitare che la pandemia sanitaria si trasformi in pandemia burocratica. Bisogna cercare regole e modalità per evitare di avere persone bloccate in casa per settimane. Da un lato snelliamo il sistema, sgraviamo i sanitari che possono occuparsi di quelli che hanno bisogno davvero e non blocchiamo a casa le persone che stanno bene”. È quanto affermato dal governatore della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Molti governatori di regione vorrebbero nuove regole per il sistema dei colori e l’esclusione dei positivi asintomatici dal conteggio dei ricoveri. Nel frattempo oggi insieme alla Valle d’Aosta anche Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia diventeranno regioni arancioni.
Stefano Delle Cave