Green pass obbligatorio per scuola e trasporti, il nuovo decreto

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

È sempre alta tensione tra governo e maggioranza sui temi sul tavolo che precedono l’entrata in vigore del semestre bianco. Il premier Draghi ha rinviato la riforma della concorrenza che dovrebbe slittare a settembre anche per non mettere troppa carne al fuoco ma ci sono ancora diversi fronti aperti. Giovedì in Consiglio dei ministri è previsto, secondo quanto si apprende, l’approdo di un nuovo decreto sulla scuola e sui trasporti che dovrebbe estendere l’utilizzo del green pass ai viaggi a lunga percorrenza e stringere le maglie sull’obbligo che il personale e i professori siano immunizzati, per permettere il ritorno in classe in sicurezza (con le mascherine) ma soprattutto in presenza.

Studenti e insegnanti tornano in presenza a settembre, anche dove non sarà possibile il distanziamento. E’ quanto ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi all’ultima riunione coi sindacati della scuola. Ma è sul fronte delle vaccinazioni a docenti e non che ci sono i dubbi maggiori. Non ci sarà l’obbligatorietà, almeno per ora, anche se sembra che il ministro della Salute Roberto Speranza stia valutando questa opzione. Non ci sarebbe, però, il sostengo di Forza Italia e Italia Viva, oltre che dal Partito Democratico. Espressamente contrario il Movimento 5 stelle, così come le altre forze di centrodestra. Si punta dunque a una “forte raccomandazione”. Del resto, i dati sulle somministrazioni al personale scolastico parlano di una platea dell’85,5% a livello nazionale. Ma quei 222mila ancora non vaccinati vanno in qualche modo “convinti”. Allo studio c’è la sospensione dal lavoro, come già fatto col personale sanitario. Ma ci sono anche numerosi studenti, circa 8 milioni, che il vaccino non lo hanno fatto. E’ certo che tutti i ragazzi utilizzeranno la mascherina a settembre, utile anche per ovviare ai problemi di distanziamento nelle aule.

Poi c’è il piano per il Green pass obbligatorio per i trasporti a partire dal 6 agosto. Nel decreto della settimana scorsa i trasporti a lunga percorrenza erano stati esclusi per concentrare l’attenzione sulla Certificazione Verde Covid-19 per le attività al chiuso in zona bianca: ristoranti, palestre e piscine, cinema e teatri, stadi e concerti, eventi e convegni. L’intenzione era quella di rendere obbligatorio il Green Pass per navi, treni e aerei dopo il controesodo e il ritorno dalle vacanze degli italiani. Ma da una parte l’impennata della curva dei contagi e dall’altra l’alto numero di prenotazioni di stranieri verso l’Italia stanno portando il governo a un ripensamento. E dunque, già dal 6 agosto potrebbe salire a bordo soltanto chi avrà ricevuto almeno la prima dose di vaccino quattordici giorni prima, chi è guarito da Covid-19 nei sei mesi precedenti, chi ha effettuato un tampone nelle 48 ore prima del viaggio. Per metropolitane, autobus e tram invece la situazione è ancora in alto mare. Perché anche se si introducesse l’obbligo di Green Pass rimarrebbe aperto il problema dei controlli: chi deve effettuarli? I problemi sono ancora sul tavolo ma per il Green Pass obbligatorio sui trasporti pubblici locali la deadline è fissata a settembre. Quando riapriranno anche le scuole in presenza.