Green pass per viaggi, matrimoni e vacanze: tutto quello che c’è da sapere

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Di Redazione Metropolitan

Il “Green pass“, o “Certificazione verde“, introdotto dal decreto del 18 maggio, è un documento che permetterà di viaggiare, partecipare a nozze, concerti o feste in discoteca. Il documento, valido 9 mesi, attesterà infatti l’avvenuta vaccinazione contro il Coronavirus oppure l’esito negativo al tampone nelle 48 ore precedenti. A farne menzione è l’articolo 9 del decreto legge numero 52 sulle “Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali“, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 21 aprile. Il documento anticipa quello che a metà giugno dovrebbe arrivare direttamente all’Ue, ovvero il “Digital green certificate“, che permetterà di spostarsi liberamente in Europa. La certificazione made in Italy consentirà anche lo spostamento tra regioni eventualmente entrate nelle fasce di colore rosso o arancione.

Green pass: da quando è valido e a chi spetta

Il “Green pass“, valido a partire dal 15 giugno, verrà rilasciato già dopo la prima dose di vaccino anti Covid. Come si legge nell’articolo 14 del decreto legge pubblicato il 18 maggio in Gazzetta Ufficiale: “La certificazione verde ha validità di nove mesi dalla data del completamento del ciclo vaccinale“. Tuttavia la certificazione “E’ rilasciata anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino e ha validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale“.

Il “Green pass” spetta a tutti coloro che sono stati vaccinati e a chi è risultato negativo a un tampone molecolare o un antigenico rapido, effettuato entro le 48 ore precedenti allo spostamento. Anche chi è guarito dal Covid ed è uscito dall’isolamento dopo il tampone negativo, può richiedere la propria certificazione verde.

Come richiedere la certificazione verde

Gli enti preposti al rilascio della certificazione verde dipendono dalla condizione in cui si trova il richiedente. Come si legge nel documento, per i vaccinatiLa certificazione è rilasciata, in formato cartaceo o digitale, dalla struttura sanitaria, ovvero dall’esercente la professione sanitaria che effettua la vaccinazione“. I guariti dal Covid invece, devono richiedere la certificazione verde presso la struttura dove “E’ avvenuto il ricovero del paziente affetto da Covid-19, oppure, per i pazienti non ricoverati, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta“. Infine, chi non è stato infettato, né vaccinato, dovrà dimostrare la negatività al tampone, richiedendo l’attestazione alla farmacia o al laboratorio privato in cui effettua il test molecolare o antigenico.

Durata del green pass dal momento della richiesta

La validità del Green pass per i vaccinati è di 9 mesi, ovviamente a partire dalla data del completamento del ciclo vaccinale. Per chi ha fatto solo la prima dose, il certificato rilasciato ha validità “Dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale“. E’ probabile che per chi ha effettuato entrambe le dosi di vaccino, la validità si estenda ad un anno. Chi è guarito dal Covid ha diritto ad una certificazione valida per sei mesi a partire dalla data dell’avvenuta guarigione. Il tampone negativo è valido per sole 48 ore dal momento in cui si è sottoposti al test.

La validità del Green pass tuttavia, dipenderà anche dal tipo di vaccino. Chi effettua entrambe le dosi di AstraZeneca potrà utilizzare il proprio certificato per un anno. I vaccinati con Pfizer saranno tutelati per 10/11 mesi. Per quanto riguarda Moderna, la durata del Green pass dovrebbe essere sui 10/11 mesi. Johnson&Johnson infine, garantirà un’immunità di 9 mesi.

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