Anche quest’anno le restrizioni per le vacanze natalizie saranno numerose. Arriva la proposta del governatore friulano Fedriga: Greenpass valido solamente per coloro che hanno il vaccino. In questo modo, anche in caso di passaggio a zone gialle o arancioni, le attività natalizie potranno rimanere aperte. Le diverse posizioni dei politici a riguardo.

Aggiornamenti sul Greenpass per le feste natalizie

Sfortunamanete la pandemia dopo quasi due anni dalla sua comparsa viaggia ancora velocemente. Troppo velocemente. Altrettanto veloci devono quindi arrivare le risposte da parte del governo. Dopo l’introduzione del Greenpass obbligatorio a settembre e l’accelerazione delle vaccinazioni, i casi rimangono in aumento. Ulteriori restrizioni sembrano quindi necessarie.

Nella settimana che si avvia a concludersi sono starai più di 10mila i casi di Covid-19, 69 i morti ieri 18 novembre. Nessuna regione passerà alla zona gialla per la prossima settimana ma Friuli-Venezia Giulia, Marche e Provincia Autonoma di Bolzano non ci sono molto lontani con un’occupazione del 15% dell’area medica e del 10% in terapia intensiva. A dir la verità i numeri del nostro paese sono tra i più bassi in Europa e nettamente inferiori rispetto a quelli dell’anno scorso. Ma il governo non vuole rischiare.

I presidenti delle regioni sono certamente gli ultimi a voler applicare delle restrizioni durante le feste dì Natale. L’obiettivo è quello dì permettere ad imprenditori ed aziende dì recuperare quello che hanno perso. Una particolare attenzione è rivolta verso gli impianti sciistici che sono rimasti chiusi per tutta la stagione invernale scorsa. Tra le proposte avanzate, forse la più interessante è quella del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga: rendere il Green Pass valido solamente per i vaccinati e i guariti da Covid. Ristoranti, cinema e teatri potranno quindi rimanere aperti ma solo per il 75% della popolazione italiana.

Questa strada è stata già intrapresa da Austria e Germania, poi successivamente dalla Slovacchia. Assolutamente contrario il presidente della regione Veneto Zaia come anche il segretario della Lega Matteo Salvini, secondo il quale la migliore opzione rimane comunque quella dì effettuare tamponi. Favorevole invece il ligure Toti ed il ministro della Cultura, Dario Franceschini, del Pd.

Andre Costa, sotto segretario della Salute, afferma: «Se una Regione passa in zona arancione, piuttosto che chiudere attività commerciali, dovrebbe dare la possibilità solo a chi è vaccinato di frequentare ristoranti, cinema, teatri».


Cristina Caputo

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