Guido Conti: la trentesima vittima della tragedia di Rigopiano

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Di Redazione Metropolitan

Tra Venerdì 17 e Sabato 18 Novembre l’ex comandante Guido Conti si è tolto la vita, lasciando tre lettere, per non riuscire a sopportare più i sensi di colpa per la strage di Rigopiano.

Una nuova tragedia aggrava il bilancio delle 29 vittime della valanga di Rigopiano del 18 Gennaio scorso, in Abbruzzo. Guido Conti, ex comandante provinciale del corpo forestale di Pescara, si è infatti ucciso Venerdì 17 con un colpo di pistola alla tempia. Conti ha lasciato per iscritto tutto il suo rammarico e il peso sulla coscienza dei fatti accaduti a Rigopiano.

Guido Conti, che era in pensione, era appena stato chiamato in Basilicata per lavorare, con un ruolo di rilievo, per la Total Erg.
Pare però che nei giorni scorsi si fosse licenziato, avendo probabilmente già premeditato il suicidio.

Venerdì mattina, verso le 9 e 30, Guido Conti esce di casa, a Sulmona, facendo perdere le proprie tracce. 
Conti, in realtà, era andato a comprare tre buste e carta da lettera con lequali ha scritto 3 distinte missive. Due lettere sono indirizzate ai propri familiari e una, ancora non rintracciata, è stata spedita ad un destinatario ancora sconosciuto.

Nelle due lettere ritrovate tutto il dolore per non essere riuscito a fare di più

Da quando è accaduta la tragedia di Rigopiano la mia vita è cambiata. Quelle vittime mi pesano come un macigno. Perché tra i tanti atti, ci sono anche prescrizioni a mia firma” – ha scritto Guido Conti in un passaggio della lettera indirizzata alla famiglia. Nelle parole dell’ex comandante tutto il dolore inestinguibile per la morte di quelle 29 persone rimaste sepolte sotto le macerie dell’albergo Rigopiano.

Guido Conti, che negli anni era stato a capo di importantissime indagini, non avrebbe però formalmente alcuna responsabilità per i fatti, sui quali vi è un’apposita inchiesta.

Guido Conti si sentiva comunque in parte responsabile, tanto da non riuscire più a vivere con serenità sino a decidere di togliersi la vita.

“Non per l’albergo, di cui non so nulla, ma per l’edificazione del centro benessere, dove solo poi appresi non esserci state vittime. Ma ciò non leniva il mio dolore. Pur sapendo e realizzando che il mio scritto era ininfluente ai fini della pratica autorizzativa mi sono sempre posto la domanda: Potevo fare di più?

Queste dunque le parole di un uomo tormentato che pur amato dalla propria famiglia, per la quale ha speso nella lettera parole di grande affetto, non è stato in grado di superare quel drammatico 18 Gennaio 2017.

Guido Conti, l’estraneità rispetto ai fatti di Rigopiano e l’apertura di un’inchiesta della procura

Ora la magistratura ha aperto un’inchiesta. Le automobili, il telefono e le agende di Guido Conti sono state sequestrate per cercare di fare chiarezza sui giorni e le ore precedenti all’accaduto.
Fondamentale potrebbe essere riuscire a rintracciare la terza lettera, della cui esistenza si presume per il fatto che Conti ha comprato tre buste per spedire altrettante lettere.

La famiglia di Guido Conti ha ritenuto giusto sottolineare ancora una volta la sua totale estraneità rispetto alla tragedia di Rigopiano, che deve rimanere indiscussa anche ai posteri del suicidio. Quella dei veri responsabili verrà invece mai accertata? Ne risponderanno mai essi?

Oggi, 20 Novembre, si svolgeranno i funerali di Guido Conti, chiusa la camera ardente, allestita presso il Tribunale di Sulmona, che ha visto la partecipazione di tantissimi amici, familiari e colleghi dai quali era stimato.

Di Lorenzo Maria Lucarelli