Guy de Maupassant è stato uno scrittore, drammaturgo, reporter di viaggio, saggista e poeta francese. Considerato il padre del racconto moderno, nonché maestro della novella, è uno dei più importanti esponenti del naturalismo francese.

La vita di Guy de Maupassant

Henry René Albert Guy de Maupassant nasce presso il Castello di Miromesnil, in Francia, il 5 agosto 1850.

Sin dalla prima infanzia fu testimone dei violenti litigi tra il padre, un nobile di provincia pigro e corrotto, e la madre, una donna colta e sensibile. 

Dopo la separazione dei genitori, andò a vivere con la madre e il fratello, trova conforto nella lettura di libri proibiti: dai romantici a Victor Hugo, da Baudelaire agli autori del Settecento.

La sua passione per la letteratura fu in parte influenzata dall’amico di famiglia, Gustave Flaubert.

Nel 1869 si trasferì a Parigi e s’iscrisse alla facoltà di giurisprudenza, che abbandonò l’anno successivo per arruolarsi nell’esercito per partecipare alla guerra franco-prussiana.

Dopo questa esperienza nella sua anima inizia a nutrire un forte odio per i militari, la guerra, i politici. Il disinteresse del popolo, estraneo agli interessi del conflitto, gli provoca amarezza.

Nel 1871, torna a Parigi e alla vita civile, diventando impiegato prima presso il ministero della Marina e delle Colonie, e in seguito al Ministero della Pubblica Istruzione, sotto intercessione del padre. 

In realtà, la vita da impiegato non lo soddisfa in alcun modo e a Parigi soffre il distacco dalla natura, la mancanza del mare.

La scrittura

Quale che sia la cosa che vogliamo dire, esistono una sola parola per esprimerla, un solo verbo per animarla, un solo aggettivo per qualificarla.

Il suo esordio letterario arriva nel 1880, pochi giorni prima della morte di Flaubert, con la sua prima novella Palla di sego.

Da quel momento, la scrittura diventa un’attività frenetica. Scrive circa trecento racconti, sei romanzi e numerose opere minori. 

Tra le sue opere, ricordiamo: La casa Tellier (1881), Miss Harriet (1884), Le sorelle Rondoli (1884), Chiaro di luna (1884), Bel-Ami (1885), Pierre e Jean (1888), Forte come la morte (1889), Il nostro cuore (1890). 

Attraverso i suoi scritti, traspare la filosofia di Schopenhauer, il suo è un pessimismo dovuto all’angoscioso realismo. Gli individui sono condannati alla meschinità, all’ipocrisia, all’opportunismo. 

L’esistenza dell’uomo è ridotta a interessi materiali, e Guy de Maupassant si fa portavoce del naturalismo francese esplorando le passioni dell’uomo, descrivendole senza indulgenza e profondità romantica.

Metropolitan Magazine

Serena Votano