Guy de Maupassant, ricordato come uno dei fondatori del racconto moderno, muore a soli 43 anni il 6 Luglio del 1893. Nel giorno dell’anniversario della sua morte dedichiamo un focus ad una delle sue opere più celebri “Bel Ami”. Opera molto attuale, sia per le tematiche che per il significato.

I racconti di Maupassant, come i suoi romanzi presentano un’ampia denuncia della società borghese, della sua stupidità, della sua cupidigia e della sua crudeltà. Gli uomini sono spesso descritti come vere e proprie bestie e l’amore si riduce per loro ad una funzione puramente fisica. Questo forte pessimismo pervade tutta al sua opera. 

Bel Ami, esempio dell’uomo medio che non ha possibilità di redenzione

Bel Ami in una edizione antica_photocredit:catawiki
Il romanzo “Bel Ami” in una edizione antica_photocredit:catawiki

Bel Ami è il secondo romanzo realista di Guy de Maupassant, pubblicato nel 1885, prima a puntate sulla rivista “Gil Blas” e poi in volume, per l’editore Ollendorf. l libro è ambientato nei primi anni del ‘900 e narra l’ascesa sociale di un reduce francese della guerra in Algeria, Georges Duroy.

“A Parigi, vedi, è meglio non avere un letto che l’abito da sera”.

Duroy, “Bel Ami” è il soprannome che gli viene dato, è un giovane ambizioso, inizialmente un po’ ingenuo e rassegnato alla povertà. Egli segue un’evoluzione lungo tutto il corso del romanzo, arrivando ad acquisire doti tutt’altro che positive. Diventa spregiudicato, molto furbizia e utilizza l’astuzia solo ed esclusivamente per i suoi ritorni personali.

Ritornato dall’Africa, si reca a Parigi in cerca di fortuna. Qui conduce una vita povera, vivendo di un lavoro poco pagato alle ferrovie, ma soprattutto di espedienti e prestiti. Questo finché non incontra un suo ex commilitone, Forestier, che si è fatto una reputazione come caporedattore de La Vie Française, uno dei tanti giornali di Parigi. Conosciute le difficoltà dell’amico, il giornalista gli propone di entrare a far parte della redazione, e Georges accetta con entusiasmo.

Le donne di Duroy

“Le parole d’amore, che sono sempre le stesse, prendono il sapore delle labbra da cui escono”

Tipica scena della Parigi Belle Epoque_Foto Agence Bulloz RMN-Grand Palais
Tipica scena della Parigi Belle Epoque_Foto Agence Bulloz RMN-Grand Palais

Nel corso della sua veloce carriera, Duroy si fa notare anche e soprattutto per le avventure amorose, che egli sfrutterà per portare a compimento la sua ascesa sociale. Per tutto il romanzo terrà un burrascoso rapporto di amante con Clotilde de Marelle. Si sposerà in seguito con Madeleine, rimasta nel frattempo vedova di Forestier. Avrà poi una breve relazione con la moglie del direttore del giornale, che si innamorerà a tal punto da giungere quasi alla pazzia quando Georges porrà fine alla relazione. Qualche tempo dopo Duroy divorzia dalla moglie, sorpresa in adulterio con un ministro. Infine, attraverso la sua astuzia e spregiudicatezza, sposa la giovane e bella Suzanne, figlia degli ormai ricchissimi Walter.

Guy de Maupassant e il pessimismo verso il genere umano

Al principio Duroy non è in grado neppure di scrivere una pagina di giornale, il che la dice lunga sulle sue qualità di uomo di lettere. Persona incolta, priva di idee, senza capacità critiche e analitiche, si ritrova ben presto nell’incapacità di portare avanti il suo lavoro. L’autore tratta temi strettamente legati ai difetti della natura umana, quali l’egoismo e l’arrivismo ad esso collegato, l’ipocrisia di alcuni ambienti, il pregiudizio sociale considerato come dottrina.

Tutto il romanzo risente del pessimismo che Maupassant nutre sull’animo dell’uomo. Egli prende un esempio di spregiudicato arrampicatore sociale, un seducente mascalzone come se ne incontrano in qualunque ambito ed in qualsiasi tempo, e ne racconta tutte le imprese che egli compie per raggiungere i propri obiettivi. Le relazioni sentimentali sono solo uno spunto per mettere in mostra la bassezza d’animo del protagonista, un mistificatore con una gran fiducia nel proprio fascino, di cui si serve senza scrupoli.

Parigi in una scena d'epoca_photocredit:liosite
Parigi in una scena d’epoca_photocredit:liosite

Bel-Ami è un’opera attuale, sia per le tematiche che per il significato. Quando fu pubblicato, il romanzo urtò la suscettibilità del mondo giornalistico mondano e politico, i cui esponenti Maupassant conosceva bene, e lo scrittore si attirò le critiche di alcuni e le denunce di altri, nonostante il successo ottenuto presso il pubblico. In realtà, con questa opera Maupassant non vuole essere cinico nei confronti del genere umano, oppure denigrare l’ambiente della stampa, preso di mira in particolar modo. Semplicemente, aveva una visione estremamente pessimistica dell’umanità e delle sue possibilità di salvezza.

“La vita è un’erta. Mentre si sale, si guarda la cima e ci si sente felici; ma quando si arriva in alto si scopre di colpo la discesa e la fine, che è la morte. Scorre lentamente quando si sale, ma passa in fretta quando si discende.”

Ilaria Festa

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Rivista Digitale n.03