Cinema

“Hachiko”, la vera storia di amore e lealtà tra un cane e il suo padrone

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Questa sera su Rete 4 preparate popcorn e fazzoletti: arriva la commuovente storia di “Hachiko”. Tratto da una storia vera, il film racconta dell’Akita che ogni giorno ha atteso alla stazione il ritorno del suo padrone, fino al suo ultimo giorno di vita.

La stazione ferroviaria, il luogo del primo e dell’ultimo incontro tra Hachiko e Parker

Proprio tra i binari di una ferrovia, un facchino sbadato perde il piccolo cucciolo di Akita. A trovarlo, smarrito in mezzo alla folla, è un professore di musica, Parker Wilson (Richard Gere). Parker è una persona buona, un marito e un padre esemplare. Tra i due è amore a prima vista. Hachiko entra, così, a far parte della famiglia Wilson. Il cuore di un cane è grande abbastanza per tutti i membri della famiglia, ma il legame profondo di lealtà e amore incondizionato è destinato a Parker, che ricambierà con tutto il cuore fino al suo ultimo respiro.

Richard Gere in una scena dal film- Photo credit dal web
Richard Gere in una scena dal film- Photo credit dal web

Un’attesa che dura tutta la vita

Parker, per andare al lavoro, prende il treno ogni giorno e Hachiko è sempre al suo fianco. Lo accompagna alla stazione la mattina e si fa trovare lì la sera, aspettando il ritorno del suo amato padrone. Ma un giorno, Parker non fa più ritorno. Dopo la morte del padrone Hachiko continuerà per tutta la sua vita ad aspettarlo a quella stazione, diventando così una mascotte per i passanti e per i cittadini. La sua lealtà scioglie il cuore della comunità che gli sta attorno e che, alla sua morte, gli costruirà una statua nel luogo dove, ogni giorno, Hachiko fissava il punto in cui sarebbe apparso il suo amato Parker.

La statua dedicata ad Hachiko di fronte alla stazione di Shibuya- Photo credit dal web
La statua dedicata ad Hachiko di fronte alla stazione di Shibuya- Photo credit dal web

La vera storia di Hachiko

Quella di Hachiko è una storia vera. Egli era solito accompagnare il suo padrone, un professore universitario di nome Hidesaburo Uero alla stazione ferroviaria di Shibuya, ogni giorno. Ogni sera, puntualmente, tornava alla stazione per aspettarne il ritorno. Quando Uero morì, il cane continuò a recarsi alla stazione per circa 10 anni. Morì nel 1935 all’età di 13 anni. La lealtà dimostrata da “Hachi” ha contribuito a fare di lui una leggenda. Negli stessi anni, un altro cane si consegnava alla leggenda: Balto.

Una fotografia originale di Hachiko, alla stazione ferroviaria di Shibuya- Photo credit dal web
Una fotografia originale di Hachiko, alla stazione ferroviaria di Shibuya- Photo credit dal web

Nel 1925, in Giappone, Hachi accompagnava il suo amato padrone alla stazione. Proprio negli stessi istanti, in Alaska, Balto guidava una staffetta che avrebbe consegnato dei medicinali, salvando così la vita a centinaia di bambini durante un’epidemia di difterite.

Vera Martinez

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