Pare non ci sia la “risposta ufficiale” di Hamas anche se l’organizzazione potrebbe aver accettato un cessate il fuoco.

Almeno 36.550 palestinesi sono stati uccisi e 82.959 feriti dall’offensiva militare di Israele nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre, secondo il ministero della Salute dell’enclave palestinese. Ma c’è un barlume di speranza: forse ci sarà una tregua. Fonti di Hamas, citate da Haaretz, hanno informato i mediatori di Qatar e Egitto che la fazione potrebbe accettare la proposta di cessate il fuoco. Tuttavia Hamas vuole una garanzia ufficiale da parte degli Usa: la richiesta è che Israele metterà in atto tutte le condizioni dell’intesa. Si sottolinea soprattutto la sua domanda di un cessate il fuoco duraturo.

Hamas: “la proposta di cessate il fuoco deve diventare una pace duratura”, ma Israele non accetta

Sembra che le affermazioni sul cessate il fuoco non siano “la risposta ufficiale” di Hamas. Fonti vicine ad Hamas (le stesse citate da Haaretz) si dicono sui negoziati. Dopo un primo spiraglio sono emersi vari disaccordi in Israele sul cessate il fuoco completo e la pace duratura.

“Hamas ha accolto positivamente la proposta di cessate il fuoco a Gaza e ora aspettiamo la risposta di Israele”. 

ministro egiziano degli Esteri Sameh Shoukry, in visita a Madrid

Solo poche ore prima sembrava che la mediazione dell’Egitto avesse portato a dei risultati. Ma non è la prima volta che Israele interrompe accordi diplomatici per il cessate il fuoco.

“La proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e di scambio di prigionieri e detenuti deve essere accettata. Le prime dichiarazioni di Hamas indicano che ha accolto positivamente la proposta di accordo e ora aspettiamo la risposta israeliana”

ministro egiziano degli Esteri Sameh Shoukry in conferenza stampa con José Manuel Albares

Il ruolo della Spagna (da non sottovalutare!):

Il ministro egiziano Shoukry si trova in questo momento vicino alla Spagna, che sta esprimendo una forte solidarietà verso la Palestina. Le sue dichiarazioni ricalcano la necessità di rispettare le norme internazionali che Israele ha ripetutamente violato:

“la posizione della Spagna a favore della causa palestinese, soprattutto dopo il riconoscimento dello Stato di Palestina(…) Dobbiamo rispettare le regole del diritto internazionale, rispettare le decisioni della Corte internazionale di giustizia e preservare il sistema di azione multilaterale internazionale”

Esteri Sameh Shoukry

Le parole del ministro si concentrano poi sui civili palestinesi: “la guerra nella Striscia di Gaza ha avuto ripercussioni catastrofiche sul popolo palestinese” fino a rendere il territorio “invivibile”. Josè Albares ha d’altro canto ribadito il sostegno spagnolo alla Palestina nel rispetto del diritto internazionale:

“Spagna ed Egitto lavorano assieme per aprire tutti i passaggi terrestri per fare entrare gli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza”(…) la delicata situazione in cui si trova l’Egitto come conseguenza dell’offensiva di Israele su Rafah, dove deve cessare il fuoco, come esige la Corte Internazionale di Giustizia”

José Manuel Albares, ministro spagnolo degli affari esteri

Albares ribadito che Madrid appoggia “la proposta del presidente Biden” e ha assicurato che la Spagna, che ha riconosciuto lo Stato di Palestina, “lavora con l’Egitto per una pace duratura” nella regione.

Israele si oppone alla “pace duratura”:

 “L’affermazione secondo cui abbiamo concordato un cessate il fuoco senza che le nostre condizioni fossero soddisfatte non è vera” 

Benyamin Netanyhau in commissione alla Knesset 

Il premier Benyamin Netanyhau non intende procedere verso la pace, ripetendo come un disco rotto le stesse affermazioni che si leggono dal 7 Ottobre:

“l’accordo proposto include un cessate il fuoco temporaneo per il rilascio degli ostaggi(…) La proposta presentata da Biden è parziale, perché ci sono altri dettagli che non sono stati pubblicati. (…) La guerra verrà fermata allo scopo di restituire i sequestrati e poi discuteremo”.

Benyamin Netanyhau

Contro Hamas e il “cessate il fuoco” perché il vero scopo di Israele è governare la striscia di Gaza:

Dopo aver parlato degli Ostaggi il Premier ribadisce quelli che probabilmente sono i veri scopi di Israele:

“(…) nel corso di questa azione abbiamo mantenuto gli obiettivi della guerra, primo fra tutti l’eliminazione di Hamas. Insistiamo affinché completiamo sia questo che quello. Fa parte dello schema, non è qualcosa che aggiungo adesso, non è qualcosa che aggiungo perché ho ricevuto pressioni nella coalizione, è qualcosa su cui abbiamo concordato all’unanimità nel gabinetto di guerra.”

Benyamin Netanyhau

Secondo il Times of Israel il ministro della Difesa Yoav Gallant, in una telefonata con Blinken, conferma tali posizioni. Ha detto a sua volta al segretario di Stato americano che Israele è determinato a smantellare Hamas e a trovare un’alternativa per governare Gaza. Nel suo comunicato ha discusso la questione di identificare e consentire l’emergere di un’alternativa di governo locale

La Spagna non cede alle provocazioni di Israele e vuole lavorare con Hamas per un “cessate il fuoco”:

Il governo di Spagna si sta coordinando con Irlanda e Norvegia, alle quali si è unita anche la Slovenia, per una pace duratura a Gaza. Albares rifiuta “le provocazioni di Israele”. Quando il ministro parla di “provocazioni” si riferisce alla rottura diplomatica aperta con Israele dopo il riconoscimento congiunto dello Stato di Palestina da parte dei Paesi, lo scorso 28 maggio:

Ci sono cortesia e usi diplomatici che non si possono violentare”, ha sostenuto Albares, riferendosi alla convocazione a Gerusalemme da parte del ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, degli ambasciatori dei tre Paesi, filmati mentre venivano loro mostrate immagini degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. “Filmare gli ambasciatori ed esporli pubblicamente quando sono stati convocati dal ministero degli Affari esteri non è rispettare le relazioni diplomatiche che dobbiamo avere fra Paesi amici”, ha sostenuto Albares, assicurando che i tre Paesi “non si lasceranno intimidire da questa campagna”.

    “Non cadremo nemmeno nelle provocazioni e agiremo con calma, con tranquillità ma daremo la risposta corretta”

José Manuel Albares, ministro spagnolo degli affari esteri

Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine