Il momento dell’Hellas Verona visto al microscopio di Metropolitan Magazine

Il Verona ha raccolto nove punti in nove match di campionato disputati finora. Ultimo quello perso ieri contro il Sassuolo per 0-1 (50′ Djuricic). Una compagine, attualmente in zona salvezza, che ha dato del filo da torcere anche alle grandi come Juventus, Milan e Napoli nonostante fosse tra le prime accreditate a lasciare la Serie A con una scarsa manciata di punti. Ma andiamo nel dettaglio…

Il Verona di Juric si presenta con un 3-4-3 tutto corsa e spensieratezza: una squadra fondata sui giovani e sull’esperienza di pochi; una ricetta che non delude sul piano atletico e dell’intensità ma che paga nella differenza reti. Troppi goal subiti, direte voi. E invece gli scaligeri sono tra i meno battuti in questa prima fase della stagione con otto marcature al passivo, grazie ad una retroguardia tanto giovane quanto tecnicamente interessante. Il terzetto è composto da Kumbulla, Gunter e Rrahmani (età media 23 anni).

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Stepinski, passato dall’altra parte di Verona dopo la retrocessione del Chievo

Semmai il problema sostanziale consiste della magra realizzativa: il Verona ha segnato solo sei goal (avanti a Sampdoria e Udinese, entrambe a quota quattro), nessuno dei quali realizzato da attaccanti. Stepinksi, Di Carmine, Tutino, Tupta e Salcedo non hanno mai impensierito gli estremi difensori avversari: Di Carmine, ad esempio, si è reso protagonista di un legno colpito su rigore all’Allianz Stadium di Torino.

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Di Carmine, l’eroe della promozione del Verona ai playoff. Photo credits: Getty/Sky Sport

Le sei reti messe a segno dal Verona vedono come protagonisti Miguel Veloso (x2), Pessina, Kumbulla, un autogoal di Murru e Faraoni. Lo stesso Faraoni che ieri è apparso come il migliore in campo con tre conclusioni pericolosissime all’attivo, una delle quali terminata sul palo. L’ex Inter e Udinese ha una buona propensione offensiva, così come Darko Lazovic e i centrocampisti di inserimento Pessina, Zaccagni e Verre, imbeccati spesso benissimo da registi capaci come Amrabat e Veloso. Juric deve assolutamente provvedere al peso offensivo della sua creatura. La sensazione, infatti, è che la strada per la permanenza in Serie A sia quella giusta.