Cinema

“Home”, un pacco di dinamite esploso troppo presto

Home è il primo cortometraggio girato in lockdown presentato al Be Afraid Horror Fest, che ha dedicato una sezione della rassegna proprio a quei prodotti girati in isolamento. Nonostante le premesse ottime, il corto non riesce a colpire per originalità, divenendo scontato e prevedibile.

Una ragazza è letteralmente intrappolata dentro la propria casa, prigioniera di un loop che di fatto le impedisce di uscire all’esterno. Si muove tra le stesse stanze diventando sempre più paranoica di fronte all’irrazionale e, successivamente, al pericolo tangibile. Qualcosa, o meglio qualcuno, sta tentando di ucciderla.
Man mano che il corto procede in un climax ansiogeno la protagonista è sempre più vittima di se stessa e delle proprie paranoie e ossessioni, portando lo spettatore a indagarne il motivo e a volerne sapere di più.

Le intenzioni a cui vuole arrivare la pellicola, che si chiarificano nel finale, diventano facilmente intuibili già a metà del corto, rendendo di fatto deludente ciò che dovrebbe invece sorprendere e lasciare senza fiato. Lo spettatore si trova ben presto a indovinare come si conclude Home, e ciò è un vero un peccato. Il corto infatti, tra le varie ottime premesse, ha il merito di strizzare sapientemente l’occhio alle atmosfere bunueliane di L’angelo sterminatore, ma non riesce a sfruttare bene il potente esplosivo che ha tra le mani.

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Crediti fotografici: mymovies.it

CHIARA COZZI

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