Hong Kong: arrestato Joshua Wong per le restrizioni alla libertà di stampa

Joshua Wong, uno dei giovani leader delle proteste a Hong Kong, è stato arrestato. L’annuncio arriva dal suo account Twitter, su cui è scritto che all’attivista è contestata la partecipazione a proteste non autorizzate lo scorso 5 ottobre e la violazione della “draconiana legge” che vieta la copertura del volto con la mascherina Proprio ieri l’Alta Corte di Hong Kong ha respinto il ricorso di Wong contro l’esclusione della sua candidatura alle elezioni per il rinnovo dei Consigli Distrettuali tenutesi nel novembre scorso, e che hanno visto prevalere i candidati dello schieramento pro-democratico.

Wong si era candidato al collegio di South Horizons West nell’area dei Nuovi Territori, ma era stato escluso dalla commissione elettorale, nonostante le sue rassicurazioni, anche scritte, di rispetto della Basic Law, la Legge Fondamentale che stabilisce il rapporto tra Pechino e l’ex colonia britannica. Wong fu l’unico candidato a essere escluso, ufficialmente per avere promosso l’auto-determinazione della regione amministrativa speciale cinese, e l’attivista aveva attribuito la squalifica alle pressioni di Pechino. Il giudice Anderson Chow Ka-ming ha motivato la decisione citando una procedura legale sbagliata da parte del ventitreenne attivista, che avrebbe dovuto presentare una petizione alla commissione elettorale e non chiedere una revisione giudiziaria.

Joshua Wong ha criticato il responso aggiungendo che la questione non può essere semplicemente gestita con una petizione alla commissione elettorale. E si è detto “molto preoccupato” dalla possibilità che i giudici “chiudano un occhio” di fronte ai casi di abuso di potere da parte della burocrazia, con il rischio che sempre più candidati pro-democrazia possano essere esclusi dalle future tornate elettorali. L’esclusione dalle elezioni dello scorso anno non è stata l’unica subita dall’attivista di Hong Kong: Wong, assieme ad altri undicicandidati dello schieramento pro-democratico, è stato escluso anche dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio Legislativo, il Parlamento della città, che si sarebbero dovute tenere il 6 settembre scorso e che sono state rinviate di un anno per la pandemia di Covid-19.