Gli Houthi dello Yemen sono pronti per uno “scontro a lungo termine” con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Lo ha affermato in una nota il comandante dei ribelli, Mohamed al-Atifi. “Siamo pronti per uno scontro a lungo termine con le forze della tirannia. Gli americani, gli inglesi e coloro che si sono coordinati con loro devono rendersi conto della forza della decisione sovrana yemenita e che non vi è alcun dibattito o disputa su di essa”, ha precisato. Intanto il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, ha iniziato oggi la sua quarta missione in Medio Oriente con una tappa in Oman, dove discuterà con il suo omologo degli attacchi dei ribelli yemeniti contro le imbarcazioni nel Mar Rosso, nonché di una ‘pausa immediata nel conflitto’ nella Striscia di Gaza. “Gli Houthi continuano ad attaccare le navi nel Mar Rosso, mettendo a rischio vite umane, ritardando gli aiuti al popolo yemenita e interrompendo il commercio globale. E non possiamo ignorare il rischio che il conflitto a Gaza si estenda oltre i confini, negli altri paesi della regione. Faremo tutto il possibile affinché ciò non accada: l’escalation e l’instabilità non giovano a nessuno”, ha dichiarato. Cameron, che nei giorni scorsi ha incontrato le autorità israeliane, palestinesi, del Qatar e turche, ha indicato che la visita sarà “un’opportunità” per promuovere la creazione di un gruppo di contatto con Stati Uniti, Unione Europea, paesi arabi, paesi del Golfo e la Turchia per uno slancio in direzione di una soluzione duratura”. “A Gaza c’è l’urgente bisogno di una pausa immediata per consentire l’arrivo degli aiuti e il rilascio degli ostaggi. Siamo determinati a fare tutto il possibile per spingere per un cessate il fuoco sostenibile e stiamo intensificando il nostro impegno con i paesi della regione per assicurarci che succeda”, ha aggiunto, secondo quanto riportato dal suo ufficio.