I Am Not Okay With This, la recensione della nuova serie Netflix

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Di Redazione Metropolitan

Netflix lancia la nuova serie teen drama dai produttori di Stranger Things e dal regista di The End of the F***ing World.

Netflix, I Am Not Okay With This: vediamo di cosa parla

Ciao. Mi chiamo Sidney, sono una ragazza bianca noiosa e ho 17 anni. Non sono speciale, questo voglio dire, e mi sta bene così. 

Sidney (Sophia Lillis) vive in una cittadina di provincia. Da poco diciassettenne, è ancora alle prese con il lutto del padre che si è suicidato un anno prima. Non sopporta sua madre, sempre assente per il lavoro, e il suo fratellino Liam (Aidan Wojtak-Hissong) è la sua unica consolazione.

Alle prese con la scuola (che fa schifo), la sua unica amica è Dina (Sofia Bryant) che sta da poco iniziando a uscire con un popolare e arrogante giocatore di football. 

La paura di perdere Dina, la scuola vissuta in un perenne stato di malessere e un dolore per il padre che ancora non è mai passato, scatenano in Sid una rabbia che è anche forza, scopre di avere dei poteri psichici che non riesce a controllare.

Dentro di sé, sa che c’è qualcosa che non va e di essere strana. In un primo momento pensa sia tutto dovuto alla pubertà e ai brufoli sulle cosce ma, nel corso degli episodi, quel qualcosa prenderà forma.

Vicino casa di Sid, vive Stanley(Wyatt Oleff). Se Sid è una ragazza sempre imbronciata, Stan è uno di quei tipi stralunati che trova sempre un motivo per sorridere. 

L’adolescenza è solo una fase, è solo teatro, e questo Stan lo sa benissimo. Che il meglio deve ancora venire.

Uno svolgimento spazio-temporale lasciato volutamente indefinito. Quella della serie, è una di quelle infinite storie senza tempo.

Dina, Stan e Sid - Photo:Web
Dina, Stan e Sid – Photo:Web

I Am Not Okay With This è il nuovo teen drama firmato Netflix, basato sull’omonima graphic novel di Charles Forman (autore di The End of the F***ing World).

Diretto da Jonathan Entwistle, già regista di The End of the F***ing World (qui la recensione), e dai produttori di Stranger Things, non è il solito show sull’amore adolescenziale.

Molto forti le influenze delle due serie che fanno un po’ da genitori, riesce ad essere assurda e interessante allo stesso tempo. 

Una ragazza che affronta tutte le difficoltà legate all’adolescenza e a quei poteri particolari che ancora non capisce.

Nei sette episodi, della durata di poco più di venti minuti, di questa prima stagione, la storia viene narrata dalla prospettiva di Sidney: l’escamotage del diario segreto, le sue amicizie, la sua famiglia, il padre, se stessa. Una storia reale e genuina.

Le riprese e i colori ricordano TEOTFW, con il sottofondo di un vinile, e un ultimo episodio sullo stile di Carrie – Lo sguardo di Satana.

Il lato negativo di questa serie è che si concentra poco sugli altri personaggi, come l’amica Dina e il simpaticissimo Stan. Forse li avremmo voluti conoscere e vedere di più.

Poco esaustiva, sicuramente per via della brevità, nulla esclude che si possa approfondire meglio in una seconda stagione.

Niente di innovativo e alternativo, ma il pregio più grande di questa serie è che riesce a raccontare i problemi tipici adolescenziali. 

Senza esagerazione e con molta originalità e realismo. 

https://youtu.be/8qdDUnsGcPE

Serena Votano