Cinema

“I due superpiedi quasi piatti” stasera in tv: Bud e Terence, non i soliti fagioli

Scordatevi i fagioli ‘alla Trinità‘. Quando una scena epocale, del western all’italiana del 1970, si scolpì nella mente. Terence Hill mangia con gusto un intero tegame di fagioli, in umido, ad occhio piccanti, in pochissimi minuti. E si racconta che sia stata girata in una sola volta, tenendo l’attore a digiuno da 24 ore. “Lo chiamavano Trinità“, prima e dopo la mangiata vorace di quella padella. Il pasto di un cowboy rimase, per sempre, una scatola di fagioli. Ma Bud Spencer e Terence Hill tornano stasera in tv, in “I due superpiedi quasi piatti“. Trasportati a Miami, le lunghe cavalcate su strade polverose, a cui la coppia ci aveva abituato, saranno a briglia sciolta, su spiagge della Florida.

Moto poliziesche a scoppio, invece dei nitriti di cavalli. Baie incontaminate, dove, basta poco, e dal vento si passa agli uragani. Rimangono le pistole. Perché Wilbur e Matt, Bud e Terence, da disoccupati, decidono di rapinare un supermercato. Ma, sbagliano indirizzo, e si ritrovano nell’ufficio reclutamento polizia, dove verranno arruolati. Poliziotti per gioco, piedipiatti di mestiere, il loro operato sarà esemplare. Che nessuno gli ricordi l’inizio! Giustizieri di classe, le manette in tasca, la divisa blu con una stella in petto, i metodi poco ortodossi, e una mano non proprio ‘fatata’. Chi è cresciuto a pane e western, amerà a pari modo, i due gendarmi metropolitani.

I due superpiedi quasi piatti -Scena Bud e Terence in Lo zoppo e il sordomuto- Video da YouTube

Bud e Terence, cowboy con la moto

Considerato uno dei cult più famosi della coppia Bud Spencer e Terence Hill, “I due superpiedi quasi piatti“, stasera in tv, è un film del 1977, diretto da Enzo Barboni (in arte E.B. Clucher). Il duetto campione d’incassi degli anni ’70, per alcuni critici, è alla migliore esibizione. E i gusti non sono discutibili. Anche se, l’aria che si respirava nei loro vecchi western, li rendeva di un fascino ineguagliabile. Ora sono agenti arrabbiati con le facce da buoni. Impegnati a combattere il male, tra gesti epilettici, girandole di pugni, accompagnate dalle sonore scazzottate montate in audio. Perché ‘sta mano po esse fero e po esse piuma‘ diceva Mario Brega in un altro film. E questo è il concetto. Ma non c’è violenza ideologica: anche le risse più spietate sono teatrali. È la forza dei buoni, che ha la supremazia, che vince.

Fin dalle rappresentazioni del teatro dei pupi, alle gesta eroiche dei romanzi cavallereschi, botte e lame infliggevano ferite. Anche nel film,”I due superpiedi quasi piatti“, stasera in tv, ritroveremo le lotte dell’eroe buono, il gigante forzuto dal cuore tenero, e del suo fraterno braccio destro, magro come un giunco ma possente come Ercole. Non una goccia di sangue, sparsa in nessuna scena, tanto da divenire filmetto da parrocchia. Quando in un giro di sedie di legno, s’improvvisavano i cinema dei ragazzi. Due Santi, quasi, Carlo Pedersoli e Mario Girotti, Bud Spencer e Terence Hill per gli amici, e nei titoli di coda. Idoli, per quella giuria speciale, che sono i bambini.

I due superpiedi quasi piatti – “Tra una bottiglia e una..baldracca”- Video YouTube

Piedipiatti sul distintivo

In un bar da vecchia contea americana, dove troneggia, rosso, al muro, un frigo coca-cola. Tra un giubox, un flipper multicolor, e un registratore di cassa a manovella, saltano in aria tavolini, bevande e l’umanità intera in brache di cotone, in pieno stile californiano. Ma la scena è a fin di bene. Non è rozza, non è elementare, neanche quando in ‘ulo‘ avrà la finale.

Boscaiolo tra una ‘bottiglia e una baldracca‘, così si presenta l’aspirante poliziotto Bud. E sarà assunto. Considerato solo un peccatore veniale. Sono anche saggi, i due disoccupati premiati in polizia, “Come diceva sempre il mio vecchio: se hai un amico di cui fidarti, non ti fidare!“. “Ma tu lo reggi il whisky? Be’, i primi due galloni sì, al terzo divento nostalgico e ci può scappare la lite“. Questa la filosofia da sbirri. E, se c’è una rissa, la malvagità è tenera come un boccone di bignè alla crema.

I due superpiedi quasi piatti – Gelati! (Come fa la crema lui, non la fa nessuno)- Video YouTube

“Ci ho il crimine nel sangue io!”, superpiedi veri

“Attenta alla testa che te la cionchi”. Questo è il massimo della galanteria che Bud riserva alla russa Galina, mentre gli sposta il cranio biondo da sotto il cofano. Delicato, con quelle mani forzute solo quando servono. E, dalla centrale, arrivano le chiamate d’emergenza per la pattuglia ‘3211‘, anche mentre addentano un Hamburger, tra le palme verdeggianti che si muovono al vento di Miami. Nelle larghe strade che vedranno inseguimenti di presuntuosi bulli di quartieri, e spacciatori di droga. I due protagonisti raccontano che vennero raggiunti dalla vera polizia americana. In allarme per la presenza di due falsi poliziotti con tanto di radio e autovettura per le vie. La produzione si era dimenticata, ottenendo il permesso di girare, di avvisare le autorità in merito alle location e alle date di ripresa.

La colonna sonora de “I due superpiedi quasi piatti“, stasera da riascoltare in tv, è firmata da Guido e Maurizio De Angelis. Storici musicisti, specializzati in musiche di cinema e televisione, che hanno curato la maggior parte dei film della coppia di attori. Scanzonata, country quanto basta, sa di spiagge assolate della Florida. Motivi azzeccati, che sembrano provenire dalla radio di una decapottabile made Usa. In stile con le moto utilizzate nel film, le mitiche Harley-Davidson, modello Road King, per gli intenditori.

https://youtu.be/xZCkojswuto
I DUE SUPERPIEDI QUASI PIATTI – Scena Rissa per eredita’ – Video da YouTube

Due super piatti.. di fagioli

E’ un film tenero, dove il “Settebello” della Nazionale di pallanuoto, era anche l’attore più in voga. Dove il don Matteo, tunica nera tra le ruote di una bicicletta, aveva ancora la pelle dorata al sole di un pistolero western. Bud in inglese significa “bocciolo”. E la sua voce calda, quasi timida, pare rafforzare l’idea della fragilità; della bontà cresciuta tanto… I botteghini sono rifioriti, al motto di, con una mano ti rompo e con due piedi ti spezzo. Ma il candore di un buono di cuore, e gli occhi azzurri lucenti del suo amico, furono popolari più dei cazzotti e delle baruffe. Senza dimenticare che, anche gli angeli mangiano fagioli…

Federica De Candia. Seguici su MMI e Metropolitan Cinema

Adv
Pulsante per tornare all'inizio