Esteri

I massacri, le rivolte e le stragi nel carcere di Guayaquil, in Ecuador

Torna “sotto controllo” la situazione nel carcere di Guayaquil, in Ecuador, dove sabato scontri tra gang rivali hanno portato all’uccisione di 68 detenuti. Lo ha riferito il portavoce del governo ecuadoriano, Carlos Jijo’n. “In questo momento, la situazione è sotto controllo in tutto il penitenziario”, ha detto Jijo’n in una conferenza stampa nella città di Guayaquil (sud-ovest), circa due ore dopo aver segnalato nuovi “attacchi” tra i detenuti.   

Il portavoce ha detto sono stati dispiegati 900 agenti di polizia per far tornare l’ordine nella prigione. Gli “attacchi” pomeridiani sono avvenuti poche ore dopo la morte di 68 detenuti in uno scontro all’interno del carcere di Litoral, dove lo scorso settembre si è registrato il peggior massacro carcerario del Paese, che ha provocato 118 vittime. In conferenza stampa, Jijo’n ha riferito che il capo dello Stato, Guillermo Lasso, nelle prossime ore farà “annunci importanti” sulle linee da adottare nelle carceri affollate di bande criminali e narcotrafficanti, dopo gli incontri tenuti con autorità governative e rappresentanti della società civile.   

Dall’inizio dell’anno nelle prigioni dell’Ecuador sono morte 265 persone in scontri di questo tipo. Nelle carceri di alcuni paesi latinoamericani, che sono quasi sempre sovraffollate, gli scontri mortali tra bande sono frequenti, e perlopiù iniziano per ottenere il controllo delle strutture, spesso usate come centri di gestione dei traffici di droga e altre attività criminali.

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