I materiali del lusso: lo studio TEMMR

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Di Luca Cioffi

La crescita produttiva che sta vivendo il lusso è dovuta ad un aumento della distribuzione del prodotto. Con questo anche la scelta dei materiali usati per la realizzazione delle collezioni diviene più attenta nel tracciare il capo in ogni fase produttiva. L’ultimo studio Textile Exchange Material Market Report 2023 svela le posizioni dei tessuti più usati dai grandi brand, con l’industria attiva nella ricerca ambientale di materiali dalle origini controllate.

I materiali del lusso: l’ultimo aggiornamento

I nuovi materiali simboli della crescita produttiva del luxury diventano i protagonisti di un dibattito industriale tra micro e macro brand. Qualsiasi maison sostiene che la tracciabilità del capo sia fondamentale per avvicinare l’industria all’ambiente senza modificare l’equilibrio di quest’ultimo. Secondo il Textile Exchange Material Market Report 2023, nel 2022 la produzione di tessuti è incrementata del 24per cento, e per il 2030 si potrebbe giungere ad 12 per cento aggiuntivo. Ma quello che più attenziona la produzione è il crescente utilizzo di tessuti dalla bassa eco-compatibilità, che potrebbe passare dal rappresentare il 69per cento della produzione attuale al 75per cento di quella futura.

La eco-storia

Le informazioni rilasciate dallo studio portano all’attenzione di brand e pubblico i passaggi storici del tessile. Prima del 1940, l’80per cento delle materie usate era di provenienza naturale, solo nel 1941 gli studiosi inglesi John Whinfield e James Tennant Dickson idearono la prima struttura tessile formata di polietilene tereftalato (PET), che fondò la base dell’industria moderna. Le prime società investirono sull’innovativo tessuto nel 1950 ed ora sono più dell’80per cento della totalità ad usarlo. A tal riguardo Fibershed dice:

‘’ripercorrere la storia tessile è guardare ad una crescita sociale che ha coinvolto industria e uomo per anni. Ancora adesso la storia tratta di una reciproca collaborazione che deve considerare l’esperienza. Le macchine stesse rappresentano un passaggio fondamentale per la crescita dell’industria del tessuto’’

ribadendo il rapporto tra uomo e macchina e dal controllo produttivo. ‘’Produrre significa sempre più crescere’’ dice Fibershed.

Il prodotto che dialoga

Il rapporto produttivo che vede da una parte i brand interagire con i propri clienti e dall’altra le industrie lavorare a contatto con i materiali, è dovuto all’efficacia del prodotto. Quest’ultimo è quello che fa dialogare i due, permettendo la corretta funzionalità della macchina industriale. Sempre più brand investono sul prodotto e la sua corretta realizzazione. E se il prodotto è l’immagine dell’industria, il tessile è la sua cornice.

Luca Cioffi

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