L’Italia del basket ha sempre avuto un dominio perlopiù settentrionale. In particolare è la Lombardia ad aver figurato da regione trainante del movimento. Questo per via delle numerose società che in passato, ma ancora oggi, sono iscritte al campionato di Serie A. La capitale della nostra pallacanestro si trova però al di fuori dell’area lombarda. Stiamo chiaramente parlando di Bologna, o meglio, Basket City. L’unica città della massima serie in cui va in scena un derby sentitissimo: Virtus contro Fortitudo. Una sfida che, in particolare negli anni ’90 e inizio 2000, ha significato tantissimo sia in chiave Scudetto che europea. Due fazioni inconciliabili in una guerra interminabile che trova come suo teatro il mitico PalaDozza di Piazzale Azzarita. Una vera e propria cattedrale della pallacanestro italiana. Oggi ci focalizzeremo proprio su questa storico palazzetto, scoprendo insieme qualche curiosità.
PalaDozza: il match di inaugurazione del 1956
Fino alla costruzione del PalaDozza le compagini di pallacanestro bolognesi si dividevano il parquet della Sala Borsa. La crescita delle squadre della città costringe al trasferimento in un impianto di capienza maggiore. Il precedente disponeva soltanto 1050 posti. Troppo poco per assistere sia alle partite di basket che, soprattutto, agli incontri di pugilato. Si opta quindi per la costruzione di una nuova arena tra la zona di Porta Felice e Porta Lame, su cui in passato sorgeva l’Ospedale Maggiore.
I lavori di costruzione dell’impianto vengono ultimati nel 1956. La partita inaugurale si svolge il 12 settembre dello stesso anno e vede affrontarsi la Nazionale Italiana e la Polonia. Si tratta della sfida iniziale del Trofeo Mariani, che in quel periodo rappresenta la più importante manifestazione del basket europeo. Su questo evento si può raccontare un simpatico aneddoto che riguarda la frettolosa costruzione del nuovo palazzetto. Per questa nuova costruzione l’euforia era talmente elevata da preferire aprire il prima possibile piuttosto che limare i dettagli. Mancava infatti la biglietteria. Le impiegate addette alla vendita dei tagliandi furono quindi costrette a portare con sé le biglietterie mobili dello Stadio Dall’ara.
PalaDozza, tra derby e Coppa Campioni
Il primo storico derby al “piccolo Madison”, come viene soprannominato per via della vaga somiglianza al Garden, si gioca il 29 ottobre tra la Virtus e il Gira. Quest’ultimi fino al 1979 hanno come sede il capoluogo emiliano. Successivamente si trasferiscono ad Ozzano, un paese dell’hinterland bolognese. Saranno loro a conquistare questa stracittadina, grazie al risultato di 45-42. Tre anni dopo i mitici Harlem Globe Trotters fanno tappa a Bologna. Nella squadra giramondo più famosa del pianeta figura un certo Wilt Chamberlain, uno che in NBA farà giusto due record…
Nel 1962 il “Madison” diventa teatro dello spareggio Scudetto tra le due acerrime nemiche Milano e Varese. Saranno i meneghini ad imporsi, così come nella finale di Coppa Campioni del 1968 contro lo Slavia Praga di fronte a 10.000 spettatori. A proposito di acerrime nemiche, la prima sfida tra Effe e Virtus nel nuovo palazzetto va in scena il 15 dicembre del ’66. Ad imporsi saranno le V Nere con un 73-66. Nel 1996 il palazzetto di Piazzale Azzarita viene intitolato al sindaco di Bologna Giuseppe Dozza, ovvero colui che voleva la costruzione del nuovo impianto. Nello stesso anno però le due compagini bolognesi si trasferiscono a Casalecchio, dove sorge il PalaMalaguti. La Effe farà poi dietrofront nel ’99.
Abbandono, ritorno, poi abbandono: i travagliati 2000
Gli anni ’90 sono il top per il basket bolognese, ma la stessa cosa non si può dire per gli anni 2000. Virtus e Fortitudo dovranno affrontare gravi problemi economici che porteranno poi ai fallimenti di entrambe le società. Nel 2011 viene ordinata una richiesta di sgombero alla Fortitudo, all’epoca gestrice dell’impianto, dal PalaDozza per mancati pagamenti. Dal 2012 il palazzetto è tornato ad essere controllato completamente dal comune. Nel 2017-2018 la Virtus torna a disputare le sue partite nello storico impianto. Virtus e Fortitudo, per motivi di categoria, non riusciranno ad affrontarsi al “Madison”. La Effe quest’anno ha riabbracciato la Serie A ma purtroppo per via del Coronavirus si è potuta disputare soltanto l’andata al PalaFiera.
La stracittadina più importante del basket italiano rischia così di non tornare più nella sua naturale location. La Fortitudo lascerà nuovamente il PalaDozza per l’Unipol Arena, mentre la Virtus darà continuità alla strada tracciata in questa stagione trasferendosi ufficialmente in Fiera.
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