Basta fare un giro nel proprio quartiere per capire che i piccoli negozi, quelli al dettaglio e soprattutto non monomarca, sono in crisi nera. I dati riportati da Confesercenti non promettono per niente bene: il quadro va in negativo del -1,7%. Una tendenza che con gli ecommerce, con l’avvento dei siti fast fashion, ma anche con i negozi monomarca, ha sempre più schiacciato i piccoli esercenti. Già dalla nascita dei primi centri commerciali nasceva la preoccupazione per attività che stanno sempre più scomparendo.
I piccoli negozi in crisi: cosa dicono i dati
In un comunicato Confesercenti commenta la tendenza sempre più negativa. “Sia il dato di settembre ma soprattutto quello relativo ai primi nove mesi dell’anno, ci consegnano un quadro negativo in un panorama che, peraltro, non brilla per risultati complessivi: questo mese, rispetto allo scorso anno, le piccole superfici registrano una perdita in valore dell’1% (alimentari -2%), mentre le grandi strutture rilevano un 2,2% in più. Ma il dato più preoccupante è appunto la variazione acquisita nei primi nove mesi dell’anno, negativa per tutto il comparto in media (-0,7% in volume), ma che raggiunge un livello critico per i piccoli esercizi, pari a – 1,7% secondo nostre stime”
E pare che non ci siano molte possibilità di inversione del trend. “Ci troviamo oramai di fronte ad una condizione strutturale di crisi degli esercizi di vicinato che si manifesta con grande evidenza in tutte le realtà territoriali, dai piccoli comuni ai quartieri delle grandi città. E la costante perdita di quote di vendita comporterà, inevitabilmente, una ulteriore scomparsa dei servizi di base delle attività commerciali, causa la forzata chiusura delle attività unita alla cronica mancanza di apertura di nuovi esercizi”.
Marianna Soru
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