I trasformatori in resina rappresentano la nuova frontiera della produzione di trasformatori. Rispetti ai modelli precedenti infatti apportano numerosi vantaggi, i quali riguardano sia l’efficienza che la sicurezza.

Ne parliamo qui, fornendo dapprima una panoramica sul funzionamento dei trasformatori in generale, per poi passare rapidamente ai trasformatori in resina. Parleremo della tecnologia che vi è dietro alla loro realizzazione, dei vantaggi che apportano e forniremo qualche informazione sulla manutenzione. 

Cosa sono e a cosa servono i trasformatori

I trasformatori sono macchinari il cui scopo è modificare la tensione della corrente elettrica. In buona sostanza, la corrente elettrica entra nel macchinario a una certa tensione e ne esce con una tensione di gran lunga inferiore. Lo scopo è collegare due circuiti, due linee, due sistemi che gestiscono tensioni diverse. L’ambito principale in cui il trasformatore opera è la distribuzione dell’energia. Questa, per poter essere fruita dalle abitazioni o in generale dalle strutture di tipo civile, deve subire necessariamente un cambiamento di tensione, si deve in qualche modo adattare. Ciò avviene nelle cabine di trasformazione.

Un altro ambito molto frequentato è l’industria. Infatti, i macchinari possono vantare tensioni di esercizio estremamente diverse. Il trasformatore consente a tutti i macchinari di godere del necessario approvvigionamento di energia senza rischiare danni a causa della sovratensione. 

Il funzionamento del trasformatore è abbastanza semplice. La corrente entra dal circuito di entrata, attraversa un nucleo centrale in cui viene “trasformata”, esce dal circuito di uscita. Il nucleo centrale è composto da vari “avvolgimenti”, delle vere e proprie spirali che, per effetto di alcune dinamiche magnetiche, determinano un abbassamento di tensione, limitando comunque la perdita di potenza. Questa comunque avviene, ma in misura ridotta e comunque variabile. A decretare l’efficienza di un trasformatore è, tra le altre cose, proprio la quantità di potenza che si perde durante il processo.

Le peculiarità dei trasformatori in resina

Cosa differenzia i trasformatori in resina dai trasformatori normali? Di base, il materiale in cui sono immersi gli avvolgimenti del nucleo centrale, e che determinano numerosi parametri: resistenza all’usura, efficienza, perdita di energia etc. I trasformatori classici utilizzano degli oli minerali. I trasformatori in resina utilizzano… La resina. 

Ecco i vantaggi connessi all’impiego della resina nei trasformatori.

  • Efficienza. I trasformatori in resina garantiscono una preservazione della potenza pressoché totale. Il merito va alle sue capacità isolanti. 
  • Resistenza all’usura. Sempre in virtù della sua capacità isolante, la resina determina una maggiore resistenza all’usura. I trasformatori in resina durano di più, e sopportano meglio le sollecitazioni esterne, interne, meccaniche e chimiche.
  • Abbattimento del rischio incendi. Un rischio connesso all’uso dei trasformatori riguarda gli incendi. D’altronde, devono gestire – almeno in entrata – tensioni considerevoli. La resina limita al massimo questo rischio, garantendo così una maggiore sicurezza.
  • Efficienza energetica. Minori dispersioni, una più ridotta perdita di potenza, significano efficienza energetica. Un dettaglio non di poco conto in questo periodo contrassegnato da un drammatico aumento dei costi dell’energia.

Come manutenere un trasformatore in resina

La manutenzione dei trasformatori in resina è necessaria. Dev’essere periodica e approfondita. Allo stesso tempo, non presenta particolari elementi di difficoltà. Anzi, è meno impegnativa rispetto a quella riservata ai trasformatori classici. Il motivo è semplice: vanno incontro all’usura più  lentamente, e più raramente vanno incontro ai guasti. Nella maggior parte dei casi, si tratta di eseguire alcune verifiche e di eseguire un attento monitoraggio. 

Ecco in che cosa consiste la manutenzione (ordinaria) dei trasformatori in resina.

  • Controllo visivo degli elementi che compongono il trasformatore, allo scopo di verificare le loro condizioni.
  • Pulizia degli avvolgimenti, soprattutto in relazione agli accumuli di polvere, che a certe condizioni ambientali sono inevitabili.
  • Asciugatura delle condense (se presenti), le quali tendono a crearsi in prossimità del trasformatore. 
  • Controllo dei bulloni e delle connessioni. 
  • Verifica del funzionamento degli elementi di protezione dalle alte temperature. 
  • Verifica delle condizioni ambientali. In particolare, i locali che ospitano i trasformatori devono essere ben areati. 

Ovviamente, esiste anche la manutenzione straordinaria. Essa va effettuata in caso di guasti. Il guasto più comune, e che coinvolge i  trasformatori in quanto tali (a prescindere dai materiali utilizzati) è quello determinato dalle sovratensioni elettriche, con la parziale distruzione degli avvolgimenti.