
Nato a Londra il 28 Maggio del 1908, Ian flaming è famoso al grande pubblico di ogni età per aver creato il personaggio di James Bond. L’agente segreto più famoso e affascinante del mondo è infatti il protagonista di tutti i suoi romanzi. Da Casinò Royale la cui pubblicazione passò quasi sotto silenzio, al più famoso 007 licenzia di uccidere a Dalla Russia con amore, Missione Goldfinger, tutti i suoi romanzi e racconti devono al cinema il loro successo. E devono a Sean Connery per primo il loro essere diventati dei best seller che hanno cambiato la visione della letteratura gialla Inglese.
Gli anni della formazione
Figlio di un deputato conservatore, nipote di un ricco banchiere Scozzere, Ian è il secondo di quattro fratelli, di cui uno giornalista; ed è di questo che seguirà le orme fino a diventare inviato speciale per il Times. Rimasto orfano di padre a soli nove anni frequenta il college a Eaton e corsi di politica estera all’università di Monaco di Baviera. Ma è la sua carriera militare durante la seconda guerra mondiale che lo fa arrivare a noi come il vero agente segreto della letteratura. Reclutato infatti dal famoso ammiraglio Godfrey seguirà molte importanti operazioni di intelligence senza però scendere mai sul campo.

Ian Flaming e le donne
Al pari del personaggio da lui creato Fleming era misogino, sentimentalmente irrequieto, dedito al machismo. Assiduo fumatore e consumatore di alcolici. Fedigrafo, traditore seriale, fece soffrire tutte le sue donne: da Muriel Wright la bond girl di tutti i suoi libri, a Geraldine Rothermere, l’aristocratica contessa che sposa nel 1952 dopo esserne stato l’amante per anni e soprattutto dopo la morte violenta di Muriel. Nonostante il senso di colpa le donne dei suoi libri sono rappresentate solo come mero oggetto sessuale, belle e dimenticabili, e come l’antica fidanzata spesso destinate a una morte terribile.
Il metodo
Scrive con metodo tredici romanzi in tredici anni. Inizia dopo il matrimonio, concedendosi due mesi all’anno in piena solitudine nella splendida tenuta di Goldeneye in Giamaica. Tenuta che oggi appartiene ad una donna che avrebbe potuto incarnare una delle sue bond girl: Naomi Campbell. Quattro ore di lavoro giornaliere, duemila parole al giorno senza correzioni. Una settimana in aggiunta a quelle stabilite per correggere tutto e riscrivere alcuni passaggi.

Da militare, giornalista, scrittore, marito infedele, e padre originale, muore d’infarto il 12 Agosto del 1964 a soli 56 anni; ma per tutto il mondo è ancora vivo e rimane il vero James Bond agente 007 con licenza di scrivere.
Cristina Di Maggio
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