È stato giornalista, scrittore, militare, l’instancabile Ian Fleming ha avuto una vita entusiasmante e piena di missioni. È stato lui a creare l’agente segreto di fama mondiale. Bond, James Bond, ha venduto oltre sessanta milioni di libri ad oggi e lanciato uno dei franchise cinematografici di maggior successo al mondo. Pochi altri personaggi letterari possono affermare di aver avuto l’impatto culturale di 007. Nei dodici anni successivi a quel 1952, debutto di Casino Royale, scrisse altri undici romanzi di James Bond e nove racconti. Oltre a due opere di saggistica e il classico per bambini Chitty Chitty Bang Bang, adattato cinematograficamente nel 1968 con protagonista Dick Van Dyke.
Ian Fleming: ribelle e latin lover
Nato il 28 maggio 1908 a Londra, viene fin da piccolo incoraggiato a coltivare la sua individualità. Nel 1917 il padre, al quale era molto legato e che stava combattendo nella Prima Guerra Mondiale, rimane ucciso durante uno scontro con i Tedeschi. Fu Winston Churchill, buon amico del padre, a scrivere il necrologio sul Times, e Ian ne tenne una copia nella sua camera da letto per tutta la vita. Al College si rivelò non essere particolarmente dotato se non nelle attività atletiche, ma nel 1925 pubblicò sul giornale scolastico il suo primo racconto breve. Ribelle e donnaiolo, spesso nei guai, la madre decise di mandarlo a scuola in Austria per perfezionare il suo tedesco.
Lì ebbe la fortuna di incontrare la scrittrice Phyllis Bottome, che insieme al marito era a capo della scuola. I due fecero di Ian il loro pupillo, e lei in particolare ebbe una forte influenza sul giovane, che spinse ad usare la sua immaginazione e scrivere racconti. Dopo un anno Fleming si spostò all’Università di Monaco e poi a quella di Ginevra. Lì conobbe e si innamorò di Monique Panchaude de Bottones, figlia di un proprietario terriero svizzero. La relazione non era però benvista dalla madre, e tornato a Londra fu costretto a rompere il fidanzamento con la ragazza. Tuttavia è probabile che il suo primo amore rimase per sempre nella sua memoria, visto che anni dopo decise di dare al suo James Bond una madre svizzera di nome Monique.
L’ispirazione per James Bond
Terminati gli studi Ian Fleming iniziò a lavorare come giornalista, cosa che contribuì a fargli affinare la tecnica letteraria. Nel 1939 venne reclutato per unirsi all’intelligence navale della Royal Navy. È possibile che John Godfrey, Direttore dell’intelligence, ispirò il personaggio di M, capo di James Bond. Nel 1941 i due, sulla strada per visitare gli Stati Uniti, si fermarono una sera al Casino Estoril in Portogallo. Lì scoccò la scintilla creativa in Ian Fleming, che ebbe l’idea per la trama di quello che sarebbe poi diventato il primo libro di James Bond, Casino Royale. Sul termine della guerra scoprì la Jamaica grazie ad una conferenza sulla marina anglo-americana che si svolse a Kingstone. Soggiornò presso un suo amico e si innamorò del paese, tanto da affermare che, terminata la guerra, si sarebbe trasferito lì per “nuotare nel mare e scrivere libri”. E così fece. Comprò un terreno costruì una casa che chiamò Goldeneye. Lì si rifugiò nel 1951 per distrarsi dai preparativi delle nozze con Lady Ann O’Neill e in circa due mesi scrisse Casino Royale.
La spy story per terminare tutte le spy stories
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, la crescente tensione della Guerra Fredda portò l’interesse del pubblico sullo spionaggio. Questa era una guerra popolata di spie piuttosto che di soldati, e ciò portò ad un aumento della popolarità delle spy stories negli anni Cinquanta e Sessanta. Armato di una macchina da scrivere, di una vasta esperienza nell’intelligence e di uno stile di prosa tagliente derivante dalla sua carriera di giornalista, Ian Fleming iniziò a lavorare quindi alla prima storia di James Bond. Il romanzo ebbe un successo immediato. Il fascino dello spionaggio, le macchine veloci, i luoghi esotici, i bei vestiti, fornivano una perfetta fantasia di evasione nel mondo del dopoguerra. 007 si dimostrò fin da subito popolare tra i lettori in Gran Bretagna, ma fu presto celebrato in Europa e negli Stati Uniti, dove l’entusiasmo del presidente John F. Kennedy per From Russia with Love contribuì a rafforzare la fama internazionale di “Bond, James Bond”. E pensare che l’iconico nome fu strappato da Fleming ad un libro di ornitologia giamaicana dell’autore americano James Bond!
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Fonte: www.ianfleming.com
Articolo a cura di Eleonora Chionni