Benvenuti nell’universo narrativo di StoryLine. Abbiamo dedicato realizzato il nostro racconto ispirandoci ad una famosa ricorrenza storica come le Idi di marzo. Abbiamo poi “giocato” fondendola con l’attualità perchè il 15 marzo, giorno famoso come Idi nell’antichità, è stato nel 2019 il momento in cui si sono svolti le più grandi manifestazioni ambientaliste degli ultimi anni. Moti organizzati dal movimento ambientalista nasce dall’attivismo di Greta Thunberg che si chiama Fridays for Future
Idi di Marzo, l’inizio
Il cielo cupo che si vedeva all’orizzonte gli aveva subito fatto pensare ad un giorno nefasto. Eppure Giulio Lanci non voleva tirarsi indietro dopo aver minuziosamente organizzato tutto per il 15 marzo. Si era persino trovato un pugnale del tipo romano da un collezionista da usare come arma. “Se Bruto ha fermato Cesare alle Idi di Marzo”, pensava, “io fermerò il fuoco che brucia le colline”. Era convinto che ci volesse un forte gesto simbolico per risvegliare la coscienza degli uomini della sua terra assopita dai soldi di un ricco industriale avvelenatore. Giulio invece aveva iniziato a svegliarsi venendo a conoscenza delle proteste di una sua coetanea che per un mese non era andata a scuola per scioperare per l’ambiente.
“Bocciatura sicura”, aveva commentato la madre sentendolo parlare di un suo probabile sciopero. A casa pensavano ad un altra delle sue geniali idee che sarebbero state abbandonate di li a poco per una trovata più ancora più fantasiosa. Questo nonostante Giulio avesse parlato di imminenti manifestazioni anche in Italia. “Si può manifestare per un giorno ma non perdere la scuola”, gli avevano detto in famiglia. Giulio però non stava ad ascoltare ma non si accontentava di fare solo la sua parte. Voleva, infatti, entrare nella storia per quella che considerava la sua chiamata in una causa giusta.
Un evento indimenticabile
Tra una goccia e l’altra di pioggia Giulio si preparava a far parte della delegazione di giovani che staccatasi dal corteo sarebbe stata faccia a faccia con l’industriale. Era bastato solo qualche piccolo discorso comunista per conquistare i capi studenteschi del movimento. A Giulio però non interessavano veramente le ideologie quanto guadagnarsi quello che lui chiamava rispetto degli altri con un’azione indelebile. Un evento indimenticabile per dimostrare che non si trattava solo di un’irrealizzabile fantasia adolescenziale. Ecco perchè nei giorni precedenti si era spremuto le meningi non ascoltando nessuno che lo metteva in guardia.
Aveva poi deciso di pugnalare il malcapitato proprio nel giorno delle Idi di marzo. Se questo giorno infatti segnato il mondo antico, duemila anni dopo avrebbe segnato anche il mondo moderno. Per farlo doveva esserci una chiara allusione ai fatti di allora. Come Giulio Cesare era morto nel tentativo di affermare la libertà sulla tirannia così il famigerato industriale sarebbe morto per salvare l’ambiente. Aveva provato persino mille volte il gesto cercando di far morire il malcapitato nella sua industria. Tutto doveva ricordare una congiunzione tra i due eventi svegliando la coscienza del mondo.
L’altra via della storia
Giulio avanzava tra la folla a pronto ad essere il nuovo Bruto del ventunesimo secolo. Nonostante il passo spavaldo dentro di lui si evinceva una nuova agitazione. “Hai provato a pensare cosa sarebbe successo se Cesare non fosse stato pugnalato?”, gli aveva detto sua madre qualche ora prima ritrovando il pugnale nella sua borsa di scuola. “Hai mai pensato che le guerre si fanno con il sangue e la giustizia con la parola?”, gli aveva ancora chiesto. Giulio in quel momento scappò da casa visibilmente spaventato e senza rispondere. Ed ancora adesso che il momento si avvicinava non riusciva a farsi abbandonare dalla paura.
“Hai mai pensato che le guerre si fanno con il sangue e la giustizia con la parola?”, si richiese ancora cercando di darsi una risposta. Ed ancora cercava di farlo quando si trovò faccia a faccia con la vittima con la mano in tasca pronta ad estrarre il pugnale. Giulio infine prese la sua lama e la gettò a terra spezzandola. “Oggi non scatenerò un’altra guerra ma la pace”, disse. Aveva capito che per fare veramente la storia si può semplicemente provare a fare quello che non si è mai fatto prima. Si può provarne a vivere semplicemente l‘altra via.
Stefano Delle Cave