Il libro recensito oggi dal nostro “club” è I Camminatori, Vol. 1 – I Pulldogs di Francesco Verso, pubblicato per la prima volta nel 2018. L’edizione letta è quella edita dalla Future Fiction (2018 – 319 pagine), con illustrazioni di Chiara Topo e postfazione a cura di Clelia Farris.
Future Fiction è un’associazione (multi)culturale, nonché un progetto indipendente che si propone di dare voce a storie provenienti dal futuro dell’umanità, narrazioni che esplorano le relazioni tra gli esseri umani e la tecnologia, nonché le mutevoli trasformazioni dell’identità personale e dell’organizzazione sociale.
I Camminatori, Vol. 1 – La Trama
Siamo in una Roma cronologicamente contemporanea, ma socialmente e culturalmente futuristica. In questa realtà si intrecciano i destini di Alan, il quale perde l’uso delle gambe a causa di un incidente sul lavoro, Nicolas, obeso e costretto a vivere i sogni di gloria di suo padre e Silvia, quella “libera” e anticonformista, il filo che li unirà. Insieme, chi prima e chi dopo, rimpolpano i ranghi dei Pulldogs, una comunità che all’inizio si limita a fornire un servizio di risciò , ma che poi diventerà molto di più: un simbolo per un’intera città, per una generazione, un organismo che “cammina”, a suon di nanoparticelle, verso il futuro.
L’Autore
Francesco Verso è uno degli autori di genere più premiati in Italia e tradotti all’estero, ad oggi vincitore di due premi Urania Mondadori (con e-Doll e Bloodbusters) e di un premio Odissea e un premio Italia per il miglior romanzo di fantascienza italiana, Livido, pubblicato negli Stati Uniti da Apex Book e in Australia da Xoum. Molti dei suoi racconti sono inoltre parso su riviste come Robot, iComics e Chicago Quarterly Review.
I Camminatori, Vol. 1 – Un commento personale
!Possibili Spoiler!
Quella narrata ne I Camminatori, Vol.1, non è solo una storia di ribellione sociale, non è solo un’opera di fantascienza, ma soprattutto un “saggio” visionario su una possibile mutazione antropologica che poi le sue basi proprio attraverso un’attenta analisi del nostro passato e della nostra storia in quanto esseri umani. Una ricostruzione su come il progresso ci abbia influenzato, influenzando soprattutto i nostri bisogni, i quali da “puramente” biologici si sono trasformati in desideri, culturalmente stabiliti. Uno su tutti? La nutrizione. Sembrerà strano, in quanto la fame è sicuramente uno dei retaggi più antichi che ci portiamo dietro, ma, chi leggerà il libro riuscirà a comprendere che esiste una sottile differenza tra fame e alimentazione.
L’opera si regge (e si legge) attraverso un sapiente uso del paradosso e soprattutto è un evidente esempio di come per fare fantascienza non servano sempre e solo spade laser o navi spaziali, ciò che occorre innanzitutto è saper unire fanta(sia) e (cono)scienza.
Perché leggere I Camminatori, Vol. 1 – I Pulldogs? Perché l’autore, nonostante Roma sia una città monumentale, pesante e immobile da secoli, è riuscito a caricarla su un risciò (realizzato con una stampante 3D) facendola muovere verso il futuro.
Voto 8 (dopo ogni capitolo hai bisogno di leggere il successivo)
“I Pulldogs si mettono in marcia, come i nostri progenitori, l’Homo Erectus, l’Homo Habilis, che camminarono dall’Africa fino all’Europa in cerca di cibo, in cerca di una vita differente“.
Dario Bettati
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