Il concerto di Morgan: portate questi spettacoli nelle scuole e insegnate così ai giovani la cultura della musica

Morgan al Teatro Golden di Roma, per due serate di fila, e il pienone ad entrambe: lo spettacolo e il magnetismo di un concerto mistico.

E’ stato Morgan ad inaugurare al Teatro Golden la rassegna A tu per tu, il progetto sulla canzone d’autore con la direzione artistica della cantautrice e talent scout Grazia Di Michele. Un luogo per incontrare la canzone italiana: il teatro “open space” raccoglie i grandi nomi della musica italiana introdotti da giovani talenti promettenti. Ieri sera è toccato al giovane Davide Valeri, cantautore di canzoni d’amore mai banali, aprire la seconda serata di Morgan.

Morgan Ph: © Giusy Chiumenti
Morgan Ph: © Giusy Chiumenti

Quarantasei anni, milanese, all’anagrafe Marco Castoldi, il ciuffo di capelli grigio più discusso e provocatorio della scena pop-rock italiana: Morgan ha spiazzato il pubblico per due serate tra note e parole. Un concerto che ha raccolto la storia della musica in un filo conduttore che ci ha trasportato Altrove. Un filo che si passa da testa a testa, e quindi da testo a testo.

E’ questo il modo in cui Morgan è riuscito a legare De Andrè ai Queen, Tenco e Battiato ai suoi vecchi brani. Un gioco di coscienze che fa della musica l’unica verità autoreferenziale.

In sala c’era anche Asia Argento, c’era la figlia che ha con Morgan, c’era qualche suo amico e uno stupore generale che ci ha tenuto con il fiato sospeso per tutto il giro della giostra.

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C’era il leggio, un bicchiere di vino, un paio (più di un paio) di sigarette e l’intimità universale che la musica ci concede come unico veicolo di sconosciuto amore tra di noi. Perché ci siamo sentiti davvero tutti così stretti, vicini, prima commossi e poi eccitati, prima la tragedia e poi la festa.

Ieri sera al concerto di Morgan è accaduto quello che è raro: che un concerto sia anche uno spettacolo, che lo spettacolo sia anche una performance e che questa performance sia anche una lezione.

E questa lezione va oltre la storia della propria canzone, va nella storia della musica. E quindi nella cultura musicale, che non è soltanto musica. C’è il momento in cui Morgan recita la Divina Commedia per farci intendere l’interpretazione di un testo, quello in cui slega le strofe di Centro di gravità permanente di Battiato per farci capire che ci sono sempre due significati di un’opera. C’è, quindi, anche il momento in cui ci parla di Luigi Tenco come uomo, non solo come canzone. E che, quindi, c’è una storia dietro la musica. E che dovremmo recuperarla. 

In un’altalena di suggestione e ironia, tra la tristezza di Vedrai Vedrai alla potenza di “Mama”, Morgan ha coinvolto le sue energie in uno spettacolo di intensità ineffabile. Tra gli aneddoti e storie toccanti, tra la comicità della spontaneità e la serietà della musica classica, il cantautore milanese ha convocato il suo carisma per un’esperienza di sensi che ci messo tutti alla prova.

Morgan Ph: © Giusy Chiumenti

Morgan Ph: © Giusy Chiumenti

Momenti di impercettibile intimità che hanno visto cedere per prima Asia Argento, in una commozione pura e bambina, per le canzoni che più hanno segnato la vita dei due.

Non è facile misurarsi con la tragedia” ma il dolore prevede solo due esiti: la morte e l’arte. E l’arte di Morgan è l’autentico esperimento di coscienze che Marco Castoldi tenta di comporre con la sua identità. E’ la provocatoria e rivoluzionaria sfida alla modernità che Morgan persegue con la tradizione e con la cultura.

Il concerto di Morgan al teatro Golden è stato un non luogo di tempi andati, la pellicola di una storia che io forse non ho mai vissuto ma che sicuramente mi appartiene. E ci appartiene.

Live Report: Rossella Papa

Photogallery: ©Giusy Chiumenti