“Il costume ritrovato” è ora in mano al Museo del Tessuto di Prato, che chiede un aiuto per riportare allo splendore originario i costumi della prima Turandot di Puccini
Il costume ritrovato è il progetto di crowdfunding rivolto a tutti per sostenere la realizzazione del restauro dei costumi realizzati da Caramba per la prima rappresentazione della Turandot.
É il 25 aprile 1926 ed il Teatro alla Scala di Milano è pronto ad aprire il sipario alla prima rappresentazione della Turandot, opera lasciata incompiuta da Puccini, morto solo due anni prima.
Le sere successive e sino alle odierne rappresentazioni, l’opera è andata in scena con il finale aggiunto di Franco Alfano e Luciano Berio, ma la prima del 25 aprile 1926 è passata alla storia ed alla leggenda poichè diretta dal grande Arturo Toscanini.
Il Maestro Arturo Toscanini, nel suo più puro ed immancabile rispetto nei confronti della musica e dei creatori della musica stessa, decise di attenersi alla stesura della partitura originale di Giacomo Puccini.
Toscanini diresse sino all’ultima nota scritta dal compositore italiano, dopo la quale si rivolse al pubblico “Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto“.
Una mattina del 2017, Daniela Degl’Innocenti, responsabile scientifica del Museo del Tessuto di Prato, riceve una telefonata dalla Sardegna: un privato rivela il ritrovamento di un baule pieno di costumi appartenuti al soprano Iva Pacetti.
Tra i costumi presenti nel baule, spuntano le inestimabili creazioni di Luigi Sapelli, conosciuto come Caramba, che realizzò le splendide tessiture che andarono a vestire i protagonisti della prima rappresentazione della Turandot al Teatro della Scala di Milano.
“Quando un oggetto entra nel patrimonio di un museo, diventa patrimonio di tutti, ed è quello che è successo ai costumi e alle corone della prima della Turandot di Puccini. Sono opere straordinarie e rappresentano un pezzo imporantissimo della storia dell’opera lirica, della cultura e del costume del nostro paese. Il nostro progetto è quello di arginare il degrado, restaurarle, restituirle alla pubblica fruizione attraverso una grande mostra che terremo nel 2020. Abbiamo bisogno del supporto di tutti poichè è un’operazione molto complessa e vogliamo assolutamente portare a termine questo importante lavoro.”
(Filippo Guarini, Direttore del “Museo del Tessuto” di Prato)
Per sostenere l’iniziativa visita https://www.eppela.com/it/projects/25816-il-costume-ritrovato
Eleonora Giulia Meloni