Il favoloso mondo di James Harden

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Il mese statisticamente incredibile del Barba

Come Amélie nel film di Jan-Pierre Jeunet del 2001, James Harden riesce a rendere incredibile la sua quotidianità ogni volta che scende in campo e, nell’ultimo mese ha riscritto la storia del Gioco superando il record di 16 partite consecutive con almeno 30 punti, stabilito da Kobe Bryant nel 2003. Nelle ultime partite, l’ex Sesto Uomo dell’Anno, ha tenuto una media di 42,2 punti di media, senza contare gli oltre 9 assist e i 7 rimbalzi e mezzo ad allacciata di scarpe, dimostrando che, proprio come la ragazza interpretata da Audrey Tautou, rende più facile la vita a tutti coloro che gli sono attorno e confermando la sua evoluzione da quando è sotto la sapiente guida di coach D’Antoni. (Per sapere di più sulla trasformazione cestistica di Harden, clicca qui)

James Harden in azione contro i Grizzlies
(Credits to: NBA.com)

Oltre a tutto ciò, “The Beard” (come viene chiamato dai tifosi statunitensi) ha collezionato 5 triple doppie e 12 partite con oltre 40 punti, raggiungendo anche quota 50 in tre occasioni (Con i “cinquantelli” delle ultime settimane, Harden ha superato LeBron James, fermo a quota 12, tra i giocatori in attività ad averne registrati di più) e trascinando così i suoi ad un record di 13 vittorie e 5 sconfitte nelle ultime 18, che li conferma nelle prime 4 posizioni dell’agguerritissima Western Conference (Per una panoramica sulla situazione delle squadre ad Ovest, clicca qui). Non è però finita qui, visto che la partita contro Memphis, quella in cui ha superato il record (Bryant si era fermato a 16), è stata qualcosa di sensazionale: Harden ha messo a referto 57 punti (Più della metà di quelli segnati dalla sua squadra) a fronte dei 52 segnati dall’intero quintetto dei Grizzlies, candidandosi prepotentemente al secondo titolo di MVP consecutivo.

Stanotte, per non farsi mancare nulla, Harden, nonostante la sconfitta dei suoi, si è superato, segnando addirittura 58 punti, anche se la sua gestione da “Ball-Hog” (Monopolizzatore della palla), soprattutto negli ultimi minuti di partita, ha lasciato, come spesso accade, un punto di domanda sull’essere o meno un giocatore vincente.


Il Barba in azione il 26/11/18 contro i Wizards: nonostante i suoi 54 punti i Rockets uscirono sconfitti da quella partita ed avevano collezionato 9 vittorie e 10 sconfitte fino a quel momento
(Credits to: news.com.au)

Ma, nonostante siano sempre tanti i suoi detrattori, vista soprattutto la sua predisposizione a guadagnarsi (Secondo alcuni anche simulando) tanti tiri liberi e a spezzare quindi il ritmo delle partite, una cosa è innegabile: offensivamente, di Superstar al suo livello ce ne sono pochissime e lo sta dimostrando con i numeri e con le vittorie, in attesa del ritorno di Paul e dello stato di grazia della scorsa stagione che nei primi due mesi di Regular Season sembrava smarrito (Per rivedere la fantastica forma dei Rockets dello scorso anno, clicca qui) per puntare al passo successivo: il titolo NBA.