Fino al 1 giugno l’Italia vivrà ancora sotto coprifuoco delle 22. Secondo il Consiglio dei Ministri solo dopo quella data si potrà pensare di rimuoverlo. A metà maggio un “tagliando” di verifica potrebbe allentare la presa, se i dati epidemiologici lo permetteranno. A dare il via libera dopo il 1 giugno, ancora una volta, i dati epidemiologici. Il nuovo decreto resterà in vigore dal 26 aprile al 31 luglio. Scuola, green pass e riaperture regionali tra i temi di maggior rilievo di questo decreto che vede in atto un duro scontro politico.
Da un lato c’è Giorgia Meloni che invoca un passo indietro dell’esecutivo. «È l’ennesima mazzata per il Paese» commenta infatti la leader di Fratelli d’Italia, che prosegue: «Una scelta folle che rischia di distruggere definitivamente il tessuto economico nazionale». Dall’altro Matteo Salvini arrocca furbescamente la sua già compromessa posizione post rinvio a giudizio con un «La Lega chiede di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole».
Scuole e Green pass
Riaprono le scuole secondarie di secondo grado con percentuali in presenza garantite a fasce. Nella zona rossa andranno a scuola dal 50% al 75% dei ragazzi. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%. Il decreto aumenta quindi dal 60% al 70% il limite minimo per la presenza nelle scuole superiori per queste ultime. Per le Università, infine, in zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza mentre nelle zone rosse si favorisce la presenza degli studenti del primo anno. Sulla certificazione del “Green pass” il decreto fa un distinguo. È infatti valido tout court in Italia il solo certificato eurounitario. Per il green pass esterno all’area euro il criterio è che la vaccinazione sia equivalente a quelle valide sul territorio nazionale. Questa certificazione serve anche per la circolazione tra Regioni di diverso colore. Ma chi può avere il Green pass? Tre le categorie: chi ha completato il ciclo di vaccinazione (dura sei mesi dal termine del ciclo prescritto), chi si è ammalato di covid ed è guarito (dura sei mesi dal certificato di guarigione), chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test).
Spostamenti, cinema e sport
Dal 26 aprile al 15 giugno, in zona gialla e arancione, è possibile andare a trovare amici o parenti in un’abitazione privata (diversa dalla propria) in 4 persone. Dalla stessa data, inoltre, chi è munito di certificazione verde, potrà spostarsi da una Regione all’altra anche se si tratta di zone rosse o arancioni. In relazione all’andamento epidemiologico e alle caratteristiche di cinema, teatri, sale concerto e live club, sarà autorizzata la presenza di un numero maggiore di spettatori all’aperto rispetto ai 500 al chiuso e ai 1.000 all’aperto o al 50% della capienza. Eventi sportivi di particolare rilevanza anche prima dell’1 giugno: sarà in effetti possibile autorizzare la presenza di un numero maggiore di 1.000 spettatori per gli impianti all’aperto o di 500 per quelli al chiuso.
Cosa chiedevano le Regioni
Di ampiezza totalmente diversa le richieste avanzate in Conferenza delle Regioni. Nell’intento degli enti territoriali vi sarebbe stato la riapertura, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, dei servizi di ristorazione al chiuso e all’aperto, senza distinzione di orari. Non solo. Anche la proroga del coprifuoco dalle 22 alle 23, la ripresa delle attività individuali in palestra al chiuso e in piscine all’aperto, già a partire dal 26 aprile. I governatori chiedono anche la riapertura di settori come wedding e mercati.