Il collettivo Anonymous continua la sua missione per la causa ucraina, proseguendo con il controllo delle stampanti private e appartenenti alle aziende russe. L’obiettivo corrente è quello di diffondere informazioni riguardanti l’attacco russo, invitando cittadini da tutto il mondo a condannare il presidente e a supportare l’Ucraina attraverso la condivisione di contenuti online.
Operazione Anonymous
Gli hacker del gruppo Anonymous sono riusciti a mettere mano ad alcuni siti responsabili di divulgazione di notizie come Russia Today, Sputnik e adesso il quotidiano filo-Cremlino Komsomolskaya Pravda, pubblicando il bilancio russo di 9.861 morti e 16.153 feriti. I numeri reali infatti non erano stati divulgati dal 2 marzo che aggiornava un numero vittime pari a 498 militari morti. “Cari russi, i vostri media sono stati censurati. Il Cremlino sta mentendo”.
Sfruttando il potere della condivisone e del “virale” prettamente social, Anonymous combatte il silenzio russo e hackera anche il social network VKontakte, considerato il Facebook della Russia.
Mentre i commenti dei sostenitori del movimento decentralizzato di hacktivismo popolano i social, si legge su Twitter: “esortiamo le società che continuano a operare in Russia pagando tasse per il budget del governo criminale del Cremlino: andate via dalla Russia! Vi concediamo ancora 48 ore per rifletterci e ritirarvi dalla Russia, altrimenti sarete nostri obiettivi!“.
Si legge inoltre sempre su Twitter: “Nessuno dei compiti stabiliti dall’esercito russo è stato adempiuto: centinaia di unità di equipaggiamento sono state distrutte, decine di migliaia di soldati sono stati feriti, 560 sono stati fatti prigionieri e più di 11 mila sono morti in Ucraina” .
Lara Luciano