Il lago dei cigni: centoquarantacinque anni fa per la prima volta andava in scena al Teatro Bol’šoj di Mosca l’antica fiaba tedesca musicata da Pëtr Il’ič Čajkovskij con le coreografie di Julius Wenzel Reisinger.
Il lago dei cigni: una prima fallimentare
Pëtr Il’ič Čajkovskij morì nel 1893 senza vedere una delle sue opere prime e più belle raggiungere il meritato successo, data la fallimentare messa in scena a partire dal 4 marzo 1877 al Teatro Bol’šoj di Mosca. Fu la conduzione delle coreografie e l’allestimento blando delle scenografie da parte di Julius Wenzel Reisinger a dar vita ad un adattamento mal tagliato della partitura originale e a balletti poco strutturati con improvvisazioni non del tutto consone. Nonostante queste pecche il balletto fu comunque inscenato per quarantadue volte prima del ritiro dalle scene.
L’opera di Pëtr Il’ič Čajkovskij fu composta nel 1875 – 1876, musicando un’antica fiaba tedesca intitolata Il velo rubato, su libretto di Vladimir Beghiscev e Vasil Geltzer. Un racconto dal ricco simbolismo e dal forte valore morale, tra amore e morte, bene e male, che vede come protagonista Odette trasformata in cigno per mano di un incantesimo. Diverse furono le variazioni e varie le manomissioni delle musiche che ad oggi risultano essere argomento di dibattiti riguardo l’ordine dei brani, lo svolgimento narrativo e la probabile perdita nel corso del tempo di parti.
Fu solo nel 1985 che ebbe luogo l’allestimento più conosciuto e ben riuscito che vide la partecipazione del coreografo Marius Petipa e del suo assistente Lev Ivanov. Pierina Legnani, ballerina italiana tra le più importanti del periodo diede forma e caratterizzazione al doppio personaggio di Odette e Odile. Fu questo a divenire il capolavoro così amato e imitato dalle compagnie di tutto il mondo e che diede all’opera di Pëtr Il’ič Čajkovskij la giusta rilevanza nella storia della danza.
Valentina Guido
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