Trasmesso in mondovisione, per più di un miliardo di persone in tutto il mondo, è stato senza dubbio il piu’ grande saluto che Freddie possa aver avuto:il Freddie Mercury Tribute Concert tenutosi il 20 aprile 1992. La location era il Wembley stadium di Londra, quello stesso stadio che li ha ospitati il 12 luglio dell”86 quando ad accoglierli furono i primi accordi di One Vision ed un Freddie in forma smagliante che mai dimenticheremo. Dopo solo 5 mesi gli altri membri della band onorano il proprio idolo per raccogliere fondi in nome della Mercury Phoenix Trust, l’l’associazione per la lotta all’AIDS creata dopo la morte di Freddie Mercury.

Gli altri componenti del gruppo introducono Freddie

Brian inizia a parlare, è emozionato e lo sarà per tutta la notte: “La sera della morte di Freddie abbiamo pensato di fare qualcosa per celebrare la sua vita e il suo modo di essere. Parlare di Aids significa dare un senso anche alla sua fine, insegnare agli altri cosa fare, responsabilizzare la gente”. Accoglie lui gli artisti sul palco. Chi domina il palco è Roger Taylor, vestito di bianco, dietro quelle inquadrature, al centro del palco. Parla per ultimo Jhon, l’unico che ha avuto il coraggio di dichiarare che senza Freddie i Queen non hanno senso di esistere, il vero amico di Freddie. Sarà lui a ringraziare gli artisti e ad introdurre i Metallica. Tutti sanno che non lo rivedranno mai piu’ sul palco. Il gruppo fa il loro show da sballo, senza tralasciare Nothing Else matters, e poi gli Extreme, sulle note di Love of my life, concludono con More than Words.

Sette ore di musica ininterrotta

Sette ore di pura musica in onore di Freddie. E ancora Def Leppard E Slash in Tie Your Mother Down, e poi i Black Sabbath con un’interpretazione splendida di I want it all. Zucchero ci delizia con Las palabras de amor, canzone per niente scontata. Per arrivare al rock piu’ puro di Stone Cold Crazy con James Hetfield, passando per Robert Plant e la sua versione di Innuendo e Crazy Little thing Called Loved. Tutto il pubblico canta, tra dolore e gioia. Sarà Brian che da solo, in un momento davvero commovente, interpreterà Too Much love will kill you. Dopo sarà il momento di Lisa Stanfield e David Bowie. Due scene che non dimenticheremo mai, la prima con i bigodini in testa per imitare I want to break free, e un David, elegantissimo, accanto ad Annie Lennox, ed applausi a non finire.

Il leggendario concerto di Wembley e il gran finale

Alla fine, unito ad altri cantanti e alla sua splendida performance, David reciterà il Padre Nostro per Freddie e per tutte le persone uccise per l’AIDS. George Michael sarà un’altra rivelazione della serata, assieme a Lisa Stanfield, con una perfetta Somebody to Love. E poi c’è lui, il grande amico di Freddie, Elton Jhon, che canta Bohemian Rhapsody con Axl rose, in un meraviglioso acuto finale. Ma il finale è tutto per lei, Liza Minnelli, che mentre esegue We Are The Champions, viene raggiunta da tutti gli artisti per un finale che certo non dimenticheremo. 100.000 persone al leggendario concerto di Wembley, un prato di cuori in onore di Freddie, ‘til the end of time.

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