Da oggi 11 Maggio, fino al 6 Giugno, nello spazio Extra del MAXXI di Roma prima, e poi negli studi di Cinecittà fino a luglio, si potrà ammirare la mostra “Prove di Libertà” del fotografo italiano Riccardo Ghilardi che ha immortalato gli attori più famosi ed amati del cinema italiano nella loro quotidianità, durante il lockdown degli ultimi mesi.
Durante il primo lockdown, Riccardo Ghilardi, fotografo dell’agenzia Contour by Getty Images, ha girato in una Roma deserta per immortalare le sue strade immerse in un silenzio inusuale. Ma soprattutto per fotografare le sale cinematografiche chiuse e vuote, che hanno riaperto solo per l’occasione. A proposito di cinema infatti, il fotografo ha deciso di immortalare anche le star del cinema italiano direttamente nell’intimità delle loro case, impegnati nella loro quotidianità. L’idea è nata dunque dopo aver fotografato, dal balcone di casa sua, due giovani che si baciavano sul terrazzo di casa loro.
Il cinema italiano in lockdown
Il fotografo dice “sono andato, poi, a vedere Roma, e la città mi è subito sembrata in bianco e nero, perché non c’era nessuno in giro, e in quel momento è nato il titolo del video che mostra il mio lavoro: No color without life. Mentre giravo per la città, ho pensato che desideravo raccontare il cinema attraverso gli attori”. Da qui nasce l’idea. Il primo che il Ghilardi ha contattato è stato Alessandro Borghi, immortalato mentre si allenava. La lista è però molto lunga: ci sono Anna Foglietta che salta davanti ad una porta-finestra, Matteo Garrone che prende il sole in giardino, Antonia Truppo che beve un calice di prosecco.
Ancora Edoardo Leo in accappatoio, Stefano Fresi che innaffia il giardino di casa, Margherita Buy che, terrorizzata dal virus, ha voluto essere fotografata esclusivamente da lontano affacciata alla finestra di casa e Marco Giallini che per ingannare il tempo, guarda una vecchia partita della Roma con i due figli. Questi però sono solo alcuni dei protagonisti del cinema italiano, che il fotografo ha contattato e che hanno subito accolto con entusiasmo la sua proposta. L’autore dice “ho subito notato che si predisponevano tutti, con una certa urgenza, ad un ritorno alla normalità.” Ed è così che è nato il titolo Prove di libertà.
Le fotografie della mostra
Le fotografie raccolte sono tutte in bianco e nero, tranne quelle delle sale cinematografiche che sono a colori e per questo raccolte in una sezione a parte nel libro della mostra. Il racconto di Roma, invece, e della gente comune, dagli innamorati ai senza tetto, è rigorosamente in bianco e nero. Così come per le foto fatte agli attori, perché, come spiega lo stesso Ghilardi, la volontà è stata quella di mischiare gli scatti degli attori e le immagini della città. Questo perché era importante vedere facce che tutti conoscono e rendersi conto solo in un secondo momento della loro notorietà.
La mostra, pensata come una raccolta di scatti diversi, con un unico filo conduttore, il lockdown, può essere definita come una sorta di documentario a scatti di un periodo storico di Roma, nel particolare, ma dell’Italia in generale, con le sue sue città deserte e silenziose, come sospese nel tempo, e la gente, famosa o meno, chiusa in casa, che spera e aspetta. Riccardo Ghilardi dice “le mie foto sono così potenti perché non c’è stata la costruzione della luce a cui in genere sono abituato e a cui anche gli attori e i registi sono abituati” ed è forse proprio questo che ha reso gli scatti così veritieri e sinceri, massima espressione dell’idea dell’autore e del periodo storico che abbiamo vissuto e che tuttora viviamo.
Ilaria Festa
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