Produzione della birra: come la scelta del malto influisce sul risultato finale
La produzione della birra è un processo affascinante, composto da più passaggi che devono essere eseguiti con attenzione e cura per ottenere un prodotto finale ottimale.
In Italia, sempre più persone decidono di cimentarsi nell’homebrewing, la produzione di birra fatta in casa grazie a dei kit appositi. Anche l’industria dei birrifici artigianali è in continua crescita. Trovare un fornitore di fiducia per le attrezzature necessarie a questi processi è il primo passo per ottenere un prodotto di qualità. Sul sito https://www.agristorecosenza.it/ potrai trovare tutto quello che ti serve per la birrificazione, sia che tu sia un amatore, sia che tu abbia un birrificio.
Come forse saprai, quando si parla di birra, i malti giocano un ruolo fondamentale nella determinazione del suo carattere, gusto e colore. Ma cos’è il malto?
Cos’è il malto?
Quante volte avrai sentito parlare di malto. Eppure ti meraviglierà sapere che pochissimi sanno di cosa si tratti. Prova a chiedere ai tuoi amici per conferma! In poche parole si tratta di un cereale che viene fatto germogliare e successivamente viene essiccato. Per la birra solitamente viene utilizzato il malto d’orzo, ma possono essere impiegati anche altri tipi: farro, grano, riso, mais, etc.
Per ottenerlo vengono quindi messe in atto due fasi. La prima è quella della germinazione, durante la quale il cereale viene immerso in acqua. Durante questo passaggio i chicchi liberano gli enzimi che trasformano gli amidi in zuccheri fermentabili. Questi giocheranno un ruolo fondamentale nella produzione della birra.
La seconda fase è quella dell’essiccazione, che serve a “bloccare” la germinazione nel momento desiderato.
Andiamo quindi a scoprire quali sono i più comuni malti utilizzati per la birrificazione.
Malti base e speciali
I malti Pilsner sono tra i più comuni e commercializzati in assoluto. Conferiscono al prodotti finale un colore dorato brillante. Il gusto finale è pulito, mentre il livello di amaro è leggero.
I malti Pale hanno una colorazione molto chiara, con profumazione tenue e sapore biscotatto. A seconda della tostatura possono avere una tonalità caramello più o meno chiara.
Sia i Pilsenr che i Pale fanno parte dei cosiddetti malti base. Questi devono costituire almeno il 50% della quantità totale dei malti presenti. Altri malti base sono il Vienna e il Monaco.
Ai malti base si possono aggiungere quelli “speciali”, che hanno caratteristiche distintive ancora più marcate.
Tra questi possiamo menzionare il Crystal, conosciuto anche come malto “Caramellato”. Così come suggerisce la definizione, questa tipologia conferisce alla birra maggiore dolcezza e corpo.
La colorazione dei malti Crystal può variare dal dorato al rosso intenso.
Esistono poi i malti tostati, che in alcuni casi possono essere addirittura torrefatti. Il risultato sarà una birra ancora più scura (tendente al nero) e dal gusto più intenso. Amber, Brown e Chocolate sono tra le varietà più comuni di questa categoria di malti.
Infine troviamo i malti affumicati. I più celebri malti sottoposti a processo di affumicatura sono il Peated e il Rauch.
In realtà esistono centinaia di varietà diverse di malto. Capire le caratteristiche di quelli che si intendono utilizzare durante la birrificazione ti consentirà di sperimentare e di dare vita a birre speciali e dal gusto inconfondibile.