Il 14 febbraio 2024 il Museo Maxxi di Roma (Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo) ha ospitato la presentazione del libro “7 ottobre 2023. Israele brucia” di Fiamma Nirenstein. L’evento, di chiaro carattere pro Israele, ha catturato l’attenzione di alcuni manifestanti che, in maniera molto pacifica, si sono recati alla presentazione per protestare contro il genocidio che invece sta avvenendo a Gaza.
La presentazione del libro al Maxxi: cosa è successo
I manifestanti però non sono stati per niente ben accolti. Anzi, sono stati allontanati dalla Polizia, che si è prontamente premurata di allontanare, identificare e aggredire il gruppo di manifestanti. A esporre i fatti la pagina “Il Campo innocente”, collettivo queerfemminista di artistə e lavoratorə dell’arte, che in un post Instagram, insieme a Italians Art Watch, hanno esposto i fatti.
Il post dice che “Il 14 febbraio 2024 il MAXXI di Roma ha ospitato l’evento dal titolo “7 ottobre 2023: Israele Brucia”. Dopo quasi 5 mesi di genocidio a Gaza e 28.000 morti, mentre 1,4 milioni di palestinesi sono segregati a Rafah senza via di uscita, il museo ha promosso contenuti sionisti, cosi come fatto in passato, allineandosi alle politiche coloniali israeliane.”
E continua: “Il gruppo di protesta pacifica composto da lavoratrici e lavoratori della cultura è stato allontanato dall’evento, identificato dalla polizia e aggredito con insulti violenti e sessisti da parte del pubblico presente. In questo clima di tensione e di oppressione tutti i volti sono stati oscurati. STOP ALLA CENSURA DELLE VOCI CHE CHIEDONO LO STOP AL GENOCIDIO. Non in nostro nome, non con i fondi pubblici. Il MAXXI deve tornare ad essere un luogo di cultura libero dalla propaganda politica che appoggia e legittima il genocidio del popolo palestinese.”
Il comunicato stampa
“L’autrice, giornalista e studiosa del Medio Oriente racconta le vicende dell’attacco di Hamas a Israele. Attraverso la ricostruzione dei fatti e le testimonianze dirette di coloro che hanno vissuto il 7 ottobre, il libro disegna uno scenario di quello che è successo prima del cosiddetto “sabato nero” e dopo, per offrire una riflessione sul riaccendersi dell’antisemitismo contemporaneo.”: così il Museo ha giustificato l’evento, che è durato circa due ore.
In un clima di censura e tacito consenso delle istituzioni è impensabile che un’istituzione museale come il Maxxi si macchi di tale ingiustizia. Il diritto di protesta è uno dei più importanti, considerata la strage che sta avvenendo in Palestina al popolo palestinese. Gli ultimi dati segnano una crescita esponenziale delle vittime palestinesi, con un numero di quasi 30mila persone, la maggior parte delle quali civili.
Marianna Soru
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